sabato 27 novembre 2010

Giuseppe Garibaldi a Greve in Chianti


Verrà celebrata così il 30 novembre alle ore 21.00, con lo spettacolo teatrale sull’eroe dei due mondi - di e con Marco Zannoni - al Teatro Boito, la Festa della Toscana 2010, dedicata al 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Organizzata da Radio Chianti Social Club Onlus, con il contributo del Consiglio Regionale della Toscana e del Comune di Greve in Chianti, l’iniziativa prevede anche un incontro dell’attore con gli studenti delle scuole medie del Comune nella mattina del 30 novembre e l’ingresso gratuito allo spettacolo serale. Il tutto verrà documentato da Radio Chianti, che ne farà un video per le scuole e scaricabile dal sito www.radiochianti.it. La rievocazione della figura di Garibaldi è affidata ad un solo attore (Zannoni) che dà vita, di volta in volta, a ciascuno dei personaggi che, in un caldo pomeriggio del 1859, si affannano attorno ad un ricevimento in onore dell’Eroe. In particolare, sono due attori, chiamati da un possidente romagnolo a recitare davanti a Garibaldi, ad occupare il ruolo principale fra i personaggi, ma ad essi si affiancano altre figure ciascuna portatrice di una propria prospettiva: il possidente Cataldi, sua moglie, suo figlio, la governante, il marito di lei e quel personaggio collettivo che è la banda comunale. Il risultato è una lettura “marginale” del Risorgimento, filtrata attraverso l’immaginario di persone semplici, fino allo stesso Garibaldi, sorpreso in cucina mentre inzuppa il pane nel ragù.

venerdì 26 novembre 2010

Notizie Sindacali

Nuove finestre per le pensioni di anzianità e vecchiaia

Con la legge di conversione n°122 del 30 luglio 2010 sono state modificate le cosiddette finestre di uscita pensionistica previste dalla legge n°247 del 24 dicembre 2007. Così gli italiani, a decorrere dal prossimo gennaio, dal momento in cui perfezioneranno i requisiti anagrafici e contributivi necessari per il diritto alla pensione di anzianità e di vecchiaia, dovranno attendere molto più tempo per poter accedere al proprio trattamento pensionistico; in ogni caso, resta invariata la normativa per i soggetti che matureranno i sopra accennati requisiti entro il 31 dicembre 2010. Dal 2011 i lavoratori dipendenti andranno in pensione dodici mesi dopo la maturazione del diritto a pensione, mentre la finestra "scivola" fino a diciotto mesi dopo la maturazione dello stesso diritto per i lavoratori autonomi: diciotto mesi anche per coloro i quali raggiungeranno il requisito contributivo mediante contribuzione derivante sia da lavoro dipendente che da lavoro autonomo, nonchè per i soggetti i quali potranno raggiungere il diritto a pensione attraverso la facoltà della totalizzazione contributiva tra più enti o casse di previdenza.





mercoledì 24 novembre 2010

Anche Giuseppe Garibaldi progettò il Porto di Genova


E´ una delle curiosità emerse oggi nel corso del convegno “Genova porto di emigranti ai tempi dell’Unità d’Italia”. L´invito a non dimenticare quando, a milioni, gli italiani partivano per le “Meriche” ed erano vittime dello sfruttamento. L’emigrazione è anche una ricchezza. Occorre trovare il giusto equilibrio fra legalità e diritti umani". Con l’introduzione del presidente dell’Assemblea regionale Rosario Monteleone ha preso avvio questa mattina nella Sala Biblioteca del Consiglio regionale della Liguria, a Genova il convegno di studi “Genova porto di emigranti ai tempi dell’Unità d’Italia”, promosso dall’Assemblea legislativa e dal Centro internazionale studi sull’emigrazione italiana. «L’emigrazione assume un particolare rilievo nella storia della nostra città». – ha detto Monteleone ricordando che il fenomeno iniziò già dagli ultimi anni della Repubblica di Genova con picchi importanti nei primi anni del regno. «Complessivamente dai porti italiani quasi venti milioni di persone si imbarcarono per emigrare nelle Americhe» . Le navi generalmente partivano da Napoli, facevano scalo a Genova dove completavano il loro carico di esseri umani. «Un mondo dalle dimensioni sconvolgenti di cui Genova fu il centro. L’emigrante allora, come spesso oggi, era una merce su cui si esercitava la speculazione degli intermediari. I liguri – ha proseguito Monteleone - che avevano anticipato di molti decenni il flusso migratorio verso le “Meriche” quali emigranti modello già negli anni 30 dell’ottocento divennero imprenditori di un trasporto di emigranti caratterizzato, come emerge con amara chiarezza dalle fonti dell’epoca, da uno sfruttamento e una ghettizzazione sconosciute ad altre realtà consimili quali Amburgo, Le Havre o Marsiglia». Sono cose su cui occorre studiare e riflettere perché – ha aggiunto il presidente «la crisi economica internazionale odierna rischia di far precipitare nuovamente centina naia di migliaia di uomini e donne verso vecchi soprusi e antichi sfruttamenti. E’ tempo che i diritti degli uomini, e in primo luogo quelli dei migranti, trovino il giusto equilibrio con la legalità e la sicurezza sociale secondo un patto di responsabilità che resta l’unica risposta che una società civile è chiamata a dare ad un fenomeno, quello dell’immigrazione, avvertito troppo spesso nella sua problematicità e raramente come ricchezza». Giovanni Enrico Vesco, assessore alle politiche dell´immigrazione e dell´emigrazione, ha ricordato che «Gli emigranti italiani e liguri hanno portato in America competenze importanti e hanno dato un contributo a realizzare produzioni allora ben poco diffuse: il vino, ma anche i vetri tipici di Altare prodotti in Argentina da una famiglia di liguri, o a realizzare importanti istituzioni come la Banca D’America. L’emigrazione italiana per quei paesi è stata una ricchezza. Può esserlo anche quella attuale verso il nostro paese» . Andrea Ranieri (assessore comunale alla Promozione della Città) ha detto: «Oggi Genova può diventare il futuro porto d’Africa, la porta attraverso la quale, grazie alle autostrade del mare, si collega l’Europa a paesi come quelli del Mahgreb che ormai hanno tassi di sviluppo del 4 per cento e da dove partiranno i futuri traffici che possono ridare slancio e sviluppo all’economia ligure». Fabio Capocaccia, il presidente del Cisei il centro italiano di studi sull’emigrazione, ha ricordato che il suo centro, nato dal contributo di Regione, Provincia, Comune, Camera di Commercio, ha già realizzato alla Commenda una banca dati dove è già possibile ricostruire almeno parte della storia di 3 milioni di migranti. Questo grazie ad una fitta collaborazione con i porti di arrivo, sia quelli statunitensi che quelli dei paesi del Sud e centro America. Fra le tante carte ritrovate un inedito progetto di ristrutturazione del porto redatto da Garibaldi nel 1880 (vedi foto). «Negli ultimi suoi anni di vita, il generale era preoccupato che Genova e il regno d’Italia si trovassero impreparati davanti alla crescita dei traffici marittimi frutto dell’apertura del canale di Suez. E in soli 5 anni fece realizzare il Molo Galliera a difesa del bacino portuale salvando comunque una spiaggetta alla base della collina di Castello Garibaldi – ha ricordato Capocaccia - aveva già previsto l’allargamento del porto a Sampierdarena tramite un canale da realizzare a monte della Lanterna. Negli archivi della Società di letture scientifiche, sono stati trovati i dibattiti verbalizzati di una Commissione creata appositamente nel 1880 per esaminare il progetto di Garibaldi per l’allargamento del porto di Genova, dove il generale letteralmente proponeva di “Tagliare il promontorio della Lanterna con un canale navigabile, che passi a monte del Faro e metta in comunicazione le acque del porto antico con quelle della spiaggia di Sampierdarena, e costruire, alla distanza di 320 metri dalla spiaggia attuale, un molo per operazioni commerciali, che vada parallelo alla medesima, e costituisca per Sampierdarena un porto-canale con due ingressi opposti, uno dall’interno dell’antico porto, e l’altro dal mare…”». Tornando a parlare dei giorni nostri, Capocaccia ha affermato che i traffici portuali negli ultimi anni sono in calo, mentre quelli con il Mahgreb sono saliti del 15 per cento. Un segnale importante di quello che può essere il ruolo futuro dello scalo genovese. Emilio Franzina, docente di Storia contemporanea della facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Verona, che è intervenuto su “Emigrazione e storia d’Italia prima e dopo l’Unità” e Francesco Surdich, docente di Storia delle esplorazioni e scoperte geografiche della facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Genova, su “Genova e la cultura dell’emigrazione tra Otto e Novecento”. Al termine della sessione mattutina sono state presentate le opere sul tema dell’emigrazione, realizzate con la tecnica dell’aerografo, dell’artista pittore e scultore Meo Carbone, a cui è dedicato il calendario 2011 del Centro internazionale studi sull’emigrazione italiana. Nel pomeriggio la parola è passata a Antonio Gibelli, docente di Storia contemporanea e presidente del Comitato scientifico del Cisei, Marco Doria, docente di Storia economica della facoltà di Economia su “Merci e persone in transito. Le trasformazioni del porto dopo l’Unità”, Danilo Cabona, responsabile dell’Archivio storico dell’Autorità portuale di Genova su “Il porto ai tempi della grande emigrazione”, Chiara Vangelista, docente di Storia dell’America latina, “L´emigrazione in America Latina da Waterloo alla Belle Époque”, Franco Sborgi, docente di Storia dell’arte contemporanea, su “Genova e il suo porto: l’immagine pittorica”, Silvia Martini, responsabile Ufficio stampa dell’Autorità portuale di Genova su “Emigrazione e sviluppo delle banchine del porto di Genova tra storia e cronaca” e Carlo Stiaccini, studioso presso il Dipartimento di Storia moderna e contemporanea e il Cisei, su “Racconti di viaggio sulla via delle Americhe”.



martedì 23 novembre 2010

Il fantasma che proteggeva la statua di Garibaldi

Venezia come in molte città italiane ha un monumento dedicato a Giuseppe Garibaldi. Questo si trova nel sestiere di Castello e per l’esattezza nei Giardini pubblici che portano da Viale Garibaldi alla Biennale. Il monumento, che è stato realizzato da Augusto Benvenuti nel 1885, era composto originariamente da due statue in bronzo, quella di Garibaldi e quella di un Leone ai suoi piedi. Una terza statua venne aggiunta nei primi anni 20 del ‘900, secondo la leggenda, a causa delle costanti apparizioni del fantasma di un garibaldino veneziano: Giuseppe Zolli. Giuseppe Zolli si narra che avesse promesso a Garibaldi, proprio durante la spedizione dei Mille, cui partecipò, che avrebbe vegliato su di lui anche dopo la sua morte. Intorno al 1920, anno in cui morì, cominciarono infatti le strane apparizioni notturne di un’ombra rossa nei pressi del monumento a Garibaldi. All’inizio si pensò che fossero le allucinazioni di qualche ubriaco. Ma poi, quando persino due guardie, venute a controllare la situazione, dopo le ripetute lamentele degli abitanti della zona, avvicinandosi al monumento, furono sbalzate indietro da un’ombra dalle sembianze umane vestita con la camicia rossa (la divisa dei garibaldini), tutti si convinsero della reale presenza di un fantasma. Poco dopo un abitante del quartiere riconobbe, nella misteriosa apparizione che scacciava chiunque tentasse di avvicinarsi al monumento, la figura di Giuseppe Zolli e si decise di erigere una terza statua di bronzo che lo raffigurasse ai piedi del monumento, intento così a vegliare sul prode condottiero. Una volta piazzata la terza statua le apparizioni di un’ombra rossa cessarono immediatamente: che lo spirito di Zolli si fosse finalmente acquietato?

sabato 20 novembre 2010

Un armatore genovese e l´unità d´Italia


Genova - Inaugura oggi 20 novembre 2010 a Palazzo San Giorgio, in zona Caricamento, la mostra su "Raffaele Rubattino - Un armatore genovese e l´unità d´Italia" che resterà aperta fino al 30 aprile 2011, sempre ad ingresso libero e gratuito. Con questa mostra, a duecento anni dalla nascita e in concomitanza con le celebrazioni per il centocinquantenario dell’Unità d’Italia, si ripropone la vicenda storica e umana di un protagonista del Risorgimento, passato alla storia come l’armatore di Giuseppe Garibaldi per avergli consegnato i piroscafi Lombardo e Piemonte per la spedizone dei Mille. Nelle pagine della storiografia Rubattino è stato rappresentato come un eroe dell’Unità nazionale, come un rivoluzionario affiliato alla Giovine Italia mazziniana, come l’introduttore della navigazione a vapore in Italia, come il fondatore dell’impero coloniale italiano e persino come un agente segreto di Cavour. In verità egli fu un imprenditore che aderì e fu sinceramente fedele ai principi del Risorgimento nazionale e sfruttò le opportunità politiche per promuovere lo sviluppo della navigazione a vapore e i commerci marittimi in un momento storico complesso e in un ambiente economico refrattario alle novità tecniche. Rubattino si affermò tra i protagonisti della prima rivoluzione industriale in Italia, fu presente in tutte le più significative vicende economiche del Regno di Sardegna, dalla fondazione delle industrie Ansaldo, alla costituzione della prima compagnia di navigazione transatlantica del Mediterraneo. Aprì i collegamenti con l’Africa settentrionale e con l’estremo oriente dopo l’apertura del canale di Suez. La mostra vuole fare luce su molti aspetti poco noti della storia di Rubattino, dai suoi rapporti con la società italiana, alle vicende politiche risorgimentali, allo sviluppo della sua flotta, così pure alle immagini e all’iconografia del Risorgimento a Genova. La sezione della mostra “Il tesoro del Polluce” offre un approfondimento su un episodio della storia di Rubattino, il naufragio del piroscafo Polluce, avvenuto nel 1841. Per la prima volta vengono presentati i materiali recuperati dal relitto, tra cui un ingente carico monetario, che ci permettono di volgere uno sguardo sulle modalità del commercio nel Tirreno e sulla cultura materiale e nautica della prima metà del XIX secolo.

venerdì 19 novembre 2010

Caprera sabato sera per Musei in Musica


Nell’ambito del grande evento “Musei in Musica”, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali realizzerà per la sera del 20 novembre prossimo l’apertura straordinaria e l’ingresso gratuito dei musei dalle ore 20 del sabato fino alle ore 2 del giorno successivo. Nell’ambito di questa manifestazione la Soprintendenza per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Sassari e Nuoro, propone al Compendio Garibaldino di Caprera un’originale iniziativa che realizza il connubio tra l’uomo e il suono. La manifestazione, intitolata “Gli strumenti musicali di Giuseppe Garibaldi”, avrà inizio alle ore 20, 30 e sarà caratterizzata da un percorso emozionante tra le immagini e i ritmi accompagnati dal primo strumento creato dall’uomo per riprodurre i suoni sino agli strumenti di Giuseppe Garibaldi. Un viaggio attraverso la scoperta di quanto la riproduzione del suono sia stata ed è uno dei punti cardini per l’evoluzione dell’umanità. Lo spettatore si troverà ad analizzare e scoprire lo sviluppo della musica attraverso le immagini lasciate all’uomo dai propri antenati; dagli strumenti musicali semplici si passerà attraverso i secoli a strutture meccaniche musicali sempre più complesse ed affascinanti”.

martedì 9 novembre 2010

Mostra su Garibaldi nelle sale espositive del Palazzo del Governo


Siracusa Inaugurata la Mostra su Garibaldi nelle sale espositive del Palazzo del Governo. Una biografia per immagini e didascalie su Giuseppe Garibaldi, con testi e grafica di Benito Lorigiola, rappresenta la mostra inaugurata stamani, aperta alle scolaresche e al pubblico sino a domenica 21 novembre, nello spazio espositivo del Palazzo del Governo della Provincia Regionale in Via Roma – 31, in Ortigia a Siracusa. L’iniziativa organizzata dalla Società  Siracusana di Storia Patria e dall’Associazione Mazziniana Italiana, gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, del Ministero dell’Istruzione, del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario, dell’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano, Comitato di Siracusa e della Provincia Regionale di Siracusa. 49 i pannelli in mostra sulla vita di Garibaldi che compongono anche le pagine del catalogo pubblicato e cliccabile sulla freccetta sotto a questo testo. Notizie dettagliate dell’iniziativa si possono trovare anche nel sito della Società  Siracusana di Storia Patria: www.storiapatriasiracusa.org

domenica 7 novembre 2010

A Castel Sant’Angelo una mostra su Garibaldi


Sarà inaugurata lunedì 8 novembre alle ore 12 da parte di Francesco Maria Giro, sottosegretario ai Beni e alle Attività culturali e da Giuliano Amato che è il presidente del Comitato per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia la mostra intitolata "Giuseppe Garibaldi - Tutt'altra Italia io sognavo..."; l'evento avrà luogo nello stupendo scenario del Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo e appositamente per l'occasione sarà in mostra il dipinto realizzato da Francesca Leone, figlia del celebre registra, riguardante Garibaldi. Stando a quanto riferito dal sottosegretario questa mostra rappresenta un' altra importante parte dello scenario della vigilia delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Il grande e forte spirito patriottico , infatti, che animò e infuocò il celebre eroe dei due mondi è una delle pagine più importanti non soltanto della nostra storia risorgimentale ma anche di quella d' Europa. Ed infatti il percorso che si snoda per tutta l'esposizione attraversa e ripercorre eventi ed episodi importanti e significativi sia della sua vita come quello della Repubblica Romana del 1848-1849 o delle battaglie condotte in Sud America, il disperato tentativo di sconfiggere i francesi per annettere così Roma ed anche la difesa delle rivoluzionarie idee della Francia enll'anno 1870. Giro ha inoltre aggiunto una nota di merito al rigore per così dire filologico con cui i due curatori Lorenzo Zichichi e Cristina Tronca hanno curato l'allestimento, precisione e rigore che permetterà di ammirare e visionare documenti autentici ed anche rivisitazioni in chiave contemporanea assieme alla semplice biografia degli eventi. All'inaugurazione saranno inoltre presenti Rossella Vodret, Soprintendente per il Polo museale di Roma, ed il curatore della mostra Lorenzo Zichichi.