martedì 14 agosto 2018

I MILLE

«Nella tenda di Achille c'era una lira, e c'era un'arpa nella tenda di Giuda Maccabeo; Orlando scriveva in versi a Carlo Magno; Federico II dedicava odi a Voltaire. Gli eroi sono poeti. Anche lei lo dimostra». Così, in una commossa lettera del 20 gennaio 1868, Victor Hugo si rivolgeva a Giuseppe Garibaldi. Lo sguardo dello scrittore romantico leggeva la spedizione dei Mille come una straordinaria epopea e osservava i suoi protagonisti come i vati che l'avevano resa memorabile. Ma chi furono i Mille? Anime elette ad un più alto sentire, «una legione formidabile e quasi fatata», per dirla con Abba (clicca qui per leggere il brano I Mille di Giuseppe Cesare Abba), o uomini comuni che sceglievano l'esperienza del volontariato militare per ragioni di riscatto sociale, oltre che per il bene della patria?Il primo passo verso la scoperta del variegato mondo dei Mille è la lettura dei loro nomi (vedi in fondo per leggere l'elenco dei Mille nella scheda Mille nomi).Nell'aprile 1861 venne istituita una Commissione, composta dai generali Vincenzo Orsini e Francesco Stocco, dall'intendente generale Giovanni Acerbi, dai colonnelli Giuseppe Dezza, Guglielmo Cenni, Benedetto Cairoli, dal tenente Giorgio Manin, dai maggiori Luigi Miceli, Antonio Della Palù e Giulio Emanuele De Cretsckmann, dai capitani Francesco Curzio e Davide Uziel e dai deputati Salvatore Calvino e Achille Argentino, con l'incarico di comporre un Ruolo nominativo dei pensionati fra coloro che erano sbarcati a Marsala.Nel 1864 nel bollettino n. 21 delle nomine e promozioni venne compilata una nuova lista, curata dal Ministero della Guerra, in base alla quale furono concesse le pensioni, e completata solo nel 1877, dopo un'inchiesta informativa. L'elenco definitivo venne pubblicato il 12 novembre 1878 in un supplemento (vedi in fondo) alla "Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia" (vedi in fondo).La prima domanda da porsi scorrendo le pagine dell'elenco dei Mille è: da dove provenivano?I 1087 patrioti che sbarcarono a Marsala l'18 maggio 1860 erano in maggioranza lombardi, 435, di cui 180 bergamaschi, più di 300 tra veneti e liguri, 78 erano i toscani, 31 i siciliani e 25 i napoletani (vedi in fondo per visualizzare il grafico sulla provenienza geografica dei Mille Mille regioni). Ad un'attenta analisi di quei dati si comprende come una certa familiarità pregressa nel mondo della militanza armata fosse decisiva nella scelta di partire: molti erano infatti coloro che uscivano dall'esperienza dei Cacciatori delle Alpi nella seconda guerra di indipendenza, primo tentativo di organizzazione sistematica di un corpo di volontari