lunedì 21 dicembre 2009

Giuseppe Mazzini


Giuseppe Mazzini (22 giugno 1805 - 10 marzo 1872) fu uomo politico e rivoluzionario del Risorgimento. Nato a Genova, nel 1830 divenne membro della carboneria, un'associazione segreta con obiettivi politici (da cui sarebbero nati i susseguenti moti mazziniani). La sua attività rivoluzionaria lo costrinse a rifugiarsi a Marsiglia dove organizzò un nuovo movimento politico chiamato Giovine Italia. Il motto dell'associazione era Dio e il popolo e il suo scopo era l'unione degli stati italiani in un'unica repubblica, quale unica condizione possibile della liberazione del popolo italiano dagli invasori stranieri. L'obiettivo repubblicano e unitario avrebbe dovuto essere raggiunto con una insurrezione popolare. Mazzini fondò altri movimenti politici per la liberazione e l'unificazione di altri stati europei: la Giovine Germania, la Giovine Polonia e infine la Giovine Europa. Mazzini continuò a perseguire il suo obiettivo dall'esilio e in mezzo alle avversità con inflessibile costanza. Tuttavia la sua importanza fu più ideologica che pratica. Dopo il fallimento dei moti del 1848, durante i quali Mazzini era stato a capo della breve esperienza della Repubblica di Roma, i nazionalisti italiani cominciarono a vedere nel re del Regno di Sardegna e in Camillo Benso conte di Cavour i leader del movimento di riunificazione. Ciò volle dire separare l'unificazione dell'Italia dalla riforma sociale e politica invocata da Mazzini. Cavour fu abile nello stringere un'alleanza con la Francia e nel condurre una serie di guerre che portarono alla nascita dello stato italiano tra il 1859 e il 1861, ma la natura politica della nuova compagine statale era ben lontana dalla repubblica mazziniana. Mazzini non accettò mai la monarchia e continuò a lottare per l'ideale democratico. Nel 1870 fu di nuovo arrestato e costretto all'esilio ma egli riuscì a rientrare sotto falso nome a Pisa dove visse fino alla sua morte (1872).

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