lunedì 21 dicembre 2009

La Giovane Europa



Organizzazione politica segreta, la Giovane Europa fu fondata a Berna il 15.4.1834 da sette Italiani, cinque Tedeschi e cinque Polacchi, sotto la guida di Giuseppe Mazzini. Attiva fino al 1836, l'associazione puntava a realizzare una federazione dei popoli europei su base repubblicana. Il movimento si sviluppò idealmente dalla Giovane Italia creata da Mazzini a Marsiglia nel 1831. La Giovane Europa, che da una parte si opponeva all'egemonia spirituale e politica franc., dall'altra si batteva in particolare contro l'Impero asburgico, che poteva essere attaccato e sconfitto favorendo il risveglio del sentimento nazionale dei diversi popoli che lo componevano. A tali idee aderirono rifugiati di tutta Europa, che negli anni 1830-40 convergettero in Svizzera e trovarono una piattaforma comune nella Giovane Europa. All'origine della fondazione dell'org. vi fu il fallimento della spedizione organizzata da Mazzini in Savoia nel 1834 per liberare il regno di Sardegna dal re Carlo Alberto, cui avevano partecipato soprattutto rifugiati it. nel Ticino e altri emigranti. Mazzini pensò così di riunire il gruppo in una "fratellanza". Le tre associazioni da lui promosse, la Giovane Italia, la Giovane Germania e la Giovane Polonia, furono riunite in un'alleanza segreta basata sul motto "Libertà - Uguaglianza - Umanità"; l'ass. aveva l'obiettivo di sostituire l'Europa dei monarchi con quella dei popoli, sovrani nell'ambito della politica interna. Dopo un incidente occorso il 27.7.1834 nel ristorante bernese Steinhölzli - allorché nel corso di una festa un centinaio di operai tedeschi. sventolarono la bandiera della repubblica tedesca. -, informatori a Karlsruhe cominciarono a diffondere la notizia di un prossimo attacco alla Germania meridionale. Il cancelliere austriaco Metternich richiamò allora tutti gli operai austriaci dalla Svizzera e ruppe i rapporti diplomatici con Berna. Ulteriori pressioni da parte della Francia provocarono l'espulsione di numerosi giovani italiani, tedeschi e polacchi dalla Svizzera. La seconda fase del movimento iniziò nel 1835 con l'unione fra Giovane Francia, Giovane Germania (ritornata forte), Giovane Italia e Giovane Polonia. Nello stesso anno, sempre su iniziativa di Mazzini fu fondata anche la Giovane Svizzera, i cui membri provenivano soprattutto dalla Romandia; altre sezioni erano previste o furono in parte realizzate (Giovane Belgio, Giovane Spagna). Nell'idea di rivoluzione europea concepita da Mazzini, la Svizzera avrebbe dovuto costituire una piattaforma di propaganda; il Patto federativo del 1815 avrebbe dovuto essere sciolto e sostituito da una Costituzione elaborata da un'assemblea costituente. Nella Giovane Europa si manifestarono tuttavia forti tensioni a causa degli interessi particolaristici delle associazioni nazionali; nel 1835 Mazzini lasciò i comitati centrali della Giovane Europa e della Giovane Italia a causa di divergenze di opinione. Berna perse così il suo ruolo di centro organizzativo del movimento a favore di Grenchen, luogo di residenza di Mazzini, e di Bienne, dove si trovava la stamperia della Giovane Svizzera. A Zurigo la Giovane Germania promosse la formazione di Società operaie tedesche e di associazioni artigiane, nelle quali venivano reclutati nuovi membri. Metternich, costantemente aggiornato sull'evoluzione di tali attività, e i rappresentanti delle altre monarchie protestarono per la presenza di Mazzini e di altri partecipanti alla spedizione di Savoia, e per l'opera degli operai tedeschi in Svizzera. Nell'estate del 1836 la Dieta federazioni cedette alle pressioni delle potenze restauratrici e adottò un conclusum, con cui limitò l'autonomia dei cant. in materia di politica dei rifugiati. Numerosi profughi e altri stranieri furono espulsi, provocando lo scioglimento della Giovane Europa. Mazzini dovette lasciare la Svizzera nel 1837.





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