venerdì 1 gennaio 2010
Storia di Barcellona Pozzo di Gotto
In origine Barcellona Pozzo di Gotto era composta da due semplici Casali: quello sulla sponda destra del Longano, che prendeva nome da un pozzo esistente nei pressi della chiesa di San Vito e da un certo Nicolò Goto, messinese, stabilitosi in quel sito verso il 1463; quello sulla riva sinistra della medesima fiumara, che traeva nome da una certa Graziosa Barsalona. A quei tempi, Pozzo di Gotto, apparteneva al territorio di Milazzo; mentre la contrada in cui sorgeva Barcellona, apparteneva al territorio di Castroreale.
Nel 1639, Pozzo di Gotto, ottenne l'autonomia, Barcellona invece, dovette attendere ancora per quasi due secoli, per ottenere l'Autonomia (15 Maggio 1815).
Il 1° Maggio 1836, per decreto reale del 5 Gennaio 1835, i due Comuni si unirono, sotto la denominazione di Barcellona Pozzo di Gotto.
Non mancano, a Barcellona, antichissime contrade nobilitate dalla presenza di importanti civiltà, come la greca, l'araba, la normanna. La più ragguardevole di queste contrade, è Gala, sia perchè fu uno dei centri più antichi di cultura della Sicilia, sia perchè sede di un vecchio Monastero, sia perchè, secondo un'antica tradizione popolare, fu la patria di Santa Venera.
Ma oltre alla contrada Gala, Barcellona vanta la contrada Santa Venera, per la presenza di una Grotta, dove, secondo un'antica tradizione, si sarebbe rifugiata Santa Venera, una giovinetta nativa di Gala, appartenente a famiglia pagana, di nobilissima origine.
Secondo quanto riferisce l'illustre storico Michele Amari, molti nobili feudatari siciliani, sperando di conservare i loro privilegi, passarono alla fede dei conquistatori. Probabilmente la famiglia Venera fu una delle tante che abiurarono il cristianesimo; tuttavia qualcuno della famiglia conservò tenacemente la fede degli antichi padri, e la comunicò alla fanciulla, che si dichiarò "Ancella di Cristo". I fratelli dispiaciuti, si adoperarono per farla rinsavire e, non essendoci riusciti, passarono a vie di fatto. Venera fuggì di casa, rifugiandosi nella Grotta che conosciamo, dove visse diversi anni ignorata dalla famiglia. Finalmente scoperta, subì il martirio per mano dei feroci fratelli. Sulla Grotta venne eretto un tempietto in onore della Santa, dove i Monaci Basiliani, che furono coloro che diffusero nella contrada il culto della Martire, celebravano la Messa in rito greco - bizantino Barcellona Pozzo di Gotto ha dato i natali a Placido Mandanici, uno dei più apprezzati musicisti del melodramma italiano del primo ottocento. Le sue opere, specialmente "Il Bontempone di Porta Ticinese", "Il Segreto" e "Maria degli Albizzi", furono rappresentate nei maggiori teatri italiani, fra cui il "San Carlo" di Napoli, e il teatro "Alla Scala" di Milano.
Oggi Barcellona Pozzo di Gotto è popolata da circa 45.000 abitanti.
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