venerdì 25 febbraio 2011

Torino ritorna capitale d'Italia

Unità d’Italia: Torino torna capitale con celebrazioni del 150esimo


Capitale d’Italia per soli quattro anni (1861-1865) prima di “passare la mano” a Firenze, Torino torna al suo ruolo originario in occasione dei 150 anni dell’Unità. La città dei Savoia che ha guidato il processo risorgimentale si presenta all’appuntamento comune programma fitto di eventi. “Esperienza Italia”, il nome prescelto per le manifestazioni, imperniate su Venaria reale e sulle Officine grandi riparazioni (Ogr), in cui a fine ‘800 venivano aggiustati i convogli ferroviari. Da marzo a dicembre, la reggia alle porte della città, residenza dei Savoia, sarà teatro di esposizione ed eventi sulla moda, il genio italico di Leonardo, il paesaggio e l’enogastronomia; nel grande complesso di archeologia industriale saranno invece esposte le mostre “Fare gli italiani”, “Stazione futura”, sulle nuove tecnologie, e “Artieri domani”, dedicata all’artigianato e al lavoro manuale.Ma non mancheranno i luoghi storici in cui “fu fatta” l’Unità: la ricostruzione del primo Senato a Palazzo Madama, in cui il 17 marzo 1861 Vittorio Emanuele II proclamò la nascita del Regno d’Italia, il museo del Risorgimento completamente restaurato a Palazzo Carignano o la riapertura del museo dell’automobile e di Palazzo Reale. E ancora, dalla realizzazione del Parco Dora, in un’area lungo il fiume dove fino a pochi anni fa sorgevano fabbriche e officine, alla ristrutturazione del Mastio della cittadella fortificata. “Abbiamo investito quell’orgoglio che abbiamo costruito con le Olimpiadi”, dice il sindaco Chiamparino. Per il governatore Cota, “rappresentante dell’ala federalista del comitato”, come si autodefinisce, i 150 anni dell’Unità saranno invece “un’occasione importante per guardare al futuro e dal al Paese uno Stato più moderno ed efficiente, anche attraverso i decreti sul federalismo in via di attuazione in questi giorni”. E a smentire i luoghi comuni sull’indifferenza per la ricorrenza provvede il presidente della Provincia di Torino, Antonio Saitta: “Contrariamente a quanto si pensa c’è grande entusiasmo”.

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