La camicia rossa
La leggendaria camicia rossa fu adottata per la prima volta in Sud America. Per caso, come spesso accade per le scelte che si rivelano storiche. Era il 1843: Garibaldi doveva dare un'uniforme alla Legione Italiana (da lui formata) che s'era messa al servizio della Repubblica dell'Uruguay contro l'Argentina. In una fabbrica di Montevideo fu acquistata, a prezzi bassissimi, una partita di tuniche rosse, (destinata agli operai dei macelli di carne salata), rimasta invenduta proprio a causa del conflitto. Il colore serviva a occultare le macchie di sangue degli animali uccisi. Al ritorno in Italia, Garibaldi volle mantenere l'uso di quell'uniforme. Il rosso rendeva i suoi uomini più facilmente individuabili (e quindi maggiormente esposti al fuoco nemico), ma testimoniava anche il loro coraggio. Inizialmente (nella Prima guerra d'indipendenza e nella Repubblica Romana) furono pochi i volontari che indossarono quella divisa, che divenne ufficiale soltanto dopo la battaglia di Palestrina, nel maggio 1859. Nella spedizione dei Mille, i volontari si imbarcarono in borghese. A bordo, durante il viaggio verso Marsala, furono distribuite cinquanta camicie rosse. Fu Alexandre Dumas - a bordo del suo panfilo Emma - a organizzare una piccola fabbrica artigianale di camicie rosse, che permise a quasi tutti i garibaldini di combattere in uniforme. Lo stesso accadde nel 1866, mentre nel 1870, in Francia, i Cacciatori delle Alpi tornarono agli abiti borghesi (con l'eccezione di chi aveva una camicia rossa di proprietà).
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