La mostra si articola in 24 pannelli documentari e fotografici che ripercorrono la vita dei giovani Garibaldi: con la madre nella breve fase iniziale, poi nell'ombra di un padre altrettanto carismatico quanto esigente, infine confrontati con gli impegni di vite necessariamente non banali. Nella luce del mito vivono anche le loro famiglie, con onori ma soprattutto oneri personali. Alcuni si fanno portatori di una complessa tradizione garibaldina : essa restituisce un protagonismo alla famiglia, ma é giustamente raccolta anche da movimenti che si pongono, nel suo nome, su posizioni politiche diverse.
La mostra ha per scopo di inaugurare una serie di studi sui figli di Giuseppe ed Anita, che passano da una riscoperta delle grandi linee delle loro biografie, ai loro volti, alle loro famiglie, ai loro immediati discendenti. Il mito che li ha avvolti é stato così presente nella storia d'Italia che loro stessi ne sono stati, o se ne sono sentiti, partecipi.
Questo primo approccio s'inserisce nel filone della mostra di ritratti d'Anita durante la breve vita italiana, presentata nel 2002 in Brasile, ed e preludio agli studi approfonditi che si svolgeranno in varie sedi quest'anno e negli anni successivi.
Il primo albero genealogico dei figli di Giuseppe ed Anita, fondato sui documenti anagrafici, è presentato nel Museo di Riofreddo (Lazio) Appare nel volume d'accompagnamento della mostra, e tra i primi pannelli. Seguono quattro pannelli che illustrano la formazione della famiglia e la sua vita tra Brasile ed Uruguay. I tre successivi presentano il periodo che va dall'arrivo a Nizza, nel 1848, al ritorno nella stessa città di Garibaldi dopo il secondo esilio. Negli anni successivi si snoda la gioventù di Menotti, Teresa e Ricciotti, vissuta militarmente o idealmente a fianco del padre, fino all'ultima guerra, quella dei Vosgi, nel 1871. Quello è il momento in cui l'iconografia avvolge Garibaldi ed i suoi figli in un unico mito. Il ritiro a Caprera di Giuseppe Garibaldi significa per i figli d'Anita tentare un difficile rientro nella vita civile. Con la morte di Garibaldi iniziano tre vite assai diverse. Seguono una serie di pannelli biografici di ognuno dei figli, mentre gli ultimi illustrano sinteticamente la dislocazione dei loro dei loro discendenti nel labirinto del '900. A grandi linee sono suggeriti il ruolo in Italia e la presenza nel mondo, alla stregua di tanti italiani che tra imprese coloniali e speranze di lavoro, si sono allontanati. Questa mostra è l'occasione di rintracciarli uno ad uno, seguendoli anche sulle strade del mondo, nel caso di molti discendenti di Teresa Garibaldi e Stefano Canzio, ma non solo, ed indicando alcuni luoghi della memoria affinché non si perda la traccia di questa affascinante e singolare vicenda.
La mostra ha tre percorsi:
Due percorsi italiani partono uno dal Lazio, nel mese di maggio ed uno da Cagliari durante l'estate. Il terzo è un percorso internazionale, che inizia in America Latina in autunno a cura dell'Istituto Italiano di Cultura di San Paolo del Brasile e dell'Istituto Italiano di Cultura di Montevideo in Uruguay.
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