Roma, 1809 – Venezia, 1849
Patriota e soldato. Fu con il padre e i fratelli in Spagna e in Grecia.
A Napoli fu ammesso nel 1830 in un reggimento di cavalleria della guardia
reale. Ordì l'assassinio di Ferdinando II con lo scopo di proclamare a suo
successore il principe di Capua, che avrebbe dovuto elargire la Costituzione di
Spagna. Denunciato, per sfuggire all'arresto Rosaroli cercò di uccidersi senza
riuscirvi. Graziato sul patibolo, la pena fu commutata nel carcere a vita.
Amnistiato nel 1848 si arruolò nel corpo dei volontari della principessa
Cristina di Belgioioso. Combatté tra Goito e Curtatone. Difese Venezia al
comando della batteria Sant'Antonio a Marghera.
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