domenica 26 maggio 2013

Rosaroli Cesare

Rosaroli Cesare Roma, 1809 – Venezia, 1849
Patriota e soldato. Fu con il padre e i fratelli in Spagna e in Grecia. A Napoli fu ammesso nel 1830 in un reggimento di cavalleria della guardia reale. Ordì l'assassinio di Ferdinando II con lo scopo di proclamare a suo successore il principe di Capua, che avrebbe dovuto elargire la Costituzione di Spagna. Denunciato, per sfuggire all'arresto Rosaroli cercò di uccidersi senza riuscirvi. Graziato sul patibolo, la pena fu commutata nel carcere a vita. Amnistiato nel 1848 si arruolò nel corpo dei volontari della principessa Cristina di Belgioioso. Combatté tra Goito e Curtatone. Difese Venezia al comando della batteria Sant'Antonio a Marghera.

mercoledì 22 maggio 2013

Vicenzo Giordano Orsini

Orsini, Vincenzo Giordano. - Generale (Palermo 1817 - Napoli 1889). Ufficiale borbonico, allo scoppio della rivoluzione siciliana del 1848 si dimise e assunse l'incarico di colonnello d'artiglieria del governo provvisorio. Riparò quindi a Costantinopoli. Partecipò alla spedizione dei Mille e fu nominato da Garibaldi ministro della Guerra e della Marina (1860). Generale poi nell'esercito regolare, prese parte alla campagna del 1866 nel corpo dei volontarî.

lunedì 13 maggio 2013

Emilio Visconti Venosta

Il marchese Emilio Visconti Venosta nasce a Milano il 22 gennaio 1829 da una famiglia dell'antica nobiltà valtellinese. Animato sin da giovane da nobili sentimenti patriottici aderisce al movimento di Giuseppe Mazzini e collabora a "L'Italia del popolo" di Losanna.
Nel 1853 prende parte ai moti delle Cinque Giornate di Milano ma, deluso dagli esiti negativi della rivolta, si allontana dal fondatore della "Giovine Italia" e dai repubblicani per avvicinarsi alle posizioni di moderato liberalismo di Cavour, del quale sposerà una pronipote, Luisa Alfieri di Sotegno, lontana discendente di Vittorio Alfieri. Trasferitosi in Piemonte agli inizi del 1859, Cavour lo nomina commissario governativo a Varese, al fianco di Garibaldi. Nel 1860 è segretario del "Dittatore dell'Emilia", Luigi Carlo Farini. Nello stesso anno Visconti Venosta si reca a Parigi, insieme a Gioacchino Pepoli e per conto di Cavour, per definire con Napoleone III i termini delle annessioni nell'Italia Centrale. L'anno successivo è eletto deputato per la Destra storica nel primo Parlamento italiano, ruolo che conserva fino al 1876, anno della caduta della destra Ministro degli Esteri con il governo Minghetti, stipula con il sovrano francese, nel 1864, la "Convenzione di Settembre" per il trasferimento della capitale da Torino a Firenze in cambio del ritiro delle truppe francesi da Roma a presidio del Papa. Due anni dopo Emilio Visconti Venosta si occupa della cessione del Trentino, da parte dell'Austria. Il 18 marzo 1866 è inviato straordinario e ministro plenipotenziario a Costantinopoli. Ma la questione forse più delicata cui pone mano è quella romana: con la liberazione della città, infatti, sorge il problema delle garanzie da offrire al Papa ed alla Chiesa, che egli risolve brillantemente, anche se solo temporaneamente, con l'approvazione della "Legge delle Guarantigie", nel 1871.

lunedì 6 maggio 2013

Dolfi Giuseppe


Dolfi Giuseppe Firenze, 1818 – ivi, 1869
Patriota. S'iscrisse giovanissimo alla Giovine Italia, amico di Pietro Thouar, di Piero Cironi e di Francesco Domenico Guerrazzi, godette anche di grande ascendente sulle classi popolari fiorentine. Fu uno dei capi dell'opposizione democratica ai Lorena, e, dopo essersi accordato con Ricasoli, ebbe gran parte nella pacifica rivoluzione del 27 aprile 1859. Di professione fornaio, fu capo del Partito d'azione in Firenze; fondò la «Fratellanza artigiana», della quale fu presidente fino alla morte.