venerdì 8 gennaio 2016
L'Incontro di Teano
Dopo la sconfitta dell'esercito pontificio a Castelfidardo e la presa di Ancona, Vittorio Emanuele II assunse il comando supremo delle forze militari sarde, il 3 ottobre, e, con al fianco il ministro dell'Interno Luigi Carlo Farini e il ministro della Guerra Manfredo Fanti, varcò i confini del Regno borbonico il 10 ottobre 1860.L'esercito sabaudo avanzò lungo la costa adriatica e si diresse verso la Terra di Lavoro, dove erano stati inviati, per ostacolare l'avanzata piemontese, un migliaio di soldati borbonici, comandati dal generale Luigi Scotti-Douglas, supportati anche da alcune migliaia di contadini insorti, le cui ribellioni, ormai, si stavano diffondendo sempre più nel Molise, nell'Abruzzo e nel Sannio.Il 17 ottobre, infatti, una colonna di circa 1.200 volontari comandata da Francesco Nullo, partita da Maddaloni per ristabilire l'ordine, venne attaccata e sconfitta, fra le gole di Pettorano e Castelpetroso, vicino Isernia, da alcuni reparti borbonici affiancati da migliaia di contadini insorti.Tre giorni dopo, però, il 20 ottobre, le truppe sabaude comandate dal generale Cialdini sconfissero i borbonici e le bande contadine al passo del Macerone ed occuparono Isernia. Nei giorni successivi l'esercito piemontese occupò Venafro e si diresse verso Capua mentre le truppe borboniche, temendo di essere accerchiate, si ritirarono verso il fiume Garigliano lasciando soltanto una guarnigione a Capua.La ritirata dei borbonici permise a Garibaldi, con i suoi uomini, di passare il Volturno il 25 ottobre e di avanzare verso Teano per incontrare l'esercito piemontese.Il generale, che veniva da Caiazzo, e Vittorio Emanuele II, che veniva da Venafro, si incontrarono, la mattina del 26 ottobre 1860, lungo la strada che porta a Teano, al quadrivio di Taverna della Catena, presso Vairano, nel punto dove si incontrano le strade di Cassino-Calvi e Venafro-Teano.Dopo aver cavalcato insieme per alcuni chilometri, scesero da cavallo, probabilmente nei pressi del ponte di Caianello, e continuarono la loro conversazione seguiti dai loro ufficiali. Poi ripresero a cavalcare e arrivarono a Teano dove il re si diresse verso Palazzo Caracciolo mentre Garibaldi si avviò in una stalla ai margini del paese.Vittorio Emanuele II, nel colloquio con Garibaldi sulla strada per Teano, gli comunicò che le operazioni militari, da quel momento, sarebbero state condotte dall'esercito regio e che avrebbe concesso ai volontari di essere soltanto la riserva delle truppe che combattevano sul Volturno.
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