Il 17 marzo 1861 il re Vittorio Emanuele II proclamò l’Unità d’Italia.
In occasione dei 150° anniversario di quella data, solo per quest’anno il 17 marzo sarà festa nazionale.
La notizia è stata annunciata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta durante una conferenza stampa.
Le scuole rimarranno chiuse, e il presidente Napolitano renderà omaggio alla memoria del primo capo di Stato visitandone la tomba al Pantheon.
La “giornata del tricolore” sarà preceduta dalla “notte tricolore” con manifestazioni organizzate a discrezione dei Comuni.
Visualizzazioni totali
domenica 26 dicembre 2010
Dal 23 dicembre 2010 al 21 gennaio 2011 nella Galleria dei Medici, Firenze
Plastici, figurini, e una ricca documentazione per ricostruire le battaglie del Risorgimento e dell'Unità d'Italia, per celebrare i suoi 150 anni
La Galleria dei Medici diventerà un campo di battaglia. Gli eserciti che fecero la storia dell'Italia assedieranno lo spazio espositivo di Palazzo Medici, dal 23 dicembre 2010 al 21 gennaio 2011, con l'iniziativa "Addio, mia bella, addio". Per celebrare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, la Provincia di Firenze e l'associazione Cantiere della Memoria promuovono l'esposizione di 5 plastici, animati da migliaia di figurini, che ricostruiscono le battaglie dalla prima guerra di indipendenza alla spedizione dei Mille. A corredo dei plastici ci sono pannelli esplicativi e vetrine con soldatini di varie dimensioni, diorami per visualizzare in maggior dettaglio gli eserciti dell'Italia preunitaria e quelli che presero parte ai fatti d'arme considerati.
Plastici, figurini, e una ricca documentazione per ricostruire le battaglie del Risorgimento e dell'Unità d'Italia, per celebrare i suoi 150 anni
La Galleria dei Medici diventerà un campo di battaglia. Gli eserciti che fecero la storia dell'Italia assedieranno lo spazio espositivo di Palazzo Medici, dal 23 dicembre 2010 al 21 gennaio 2011, con l'iniziativa "Addio, mia bella, addio". Per celebrare il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, la Provincia di Firenze e l'associazione Cantiere della Memoria promuovono l'esposizione di 5 plastici, animati da migliaia di figurini, che ricostruiscono le battaglie dalla prima guerra di indipendenza alla spedizione dei Mille. A corredo dei plastici ci sono pannelli esplicativi e vetrine con soldatini di varie dimensioni, diorami per visualizzare in maggior dettaglio gli eserciti dell'Italia preunitaria e quelli che presero parte ai fatti d'arme considerati.
mercoledì 22 dicembre 2010
Nascerà a Caprera il museo nazionale dedicato a Giuseppe Garibaldi
Nascerà a Caprera il museo nazionale dedicato a Garibaldi
Tremila metri quadrati intorno al Forte Arbuticci, affacciati su uno dei mari più belli d'Italia, per raccontare l'eroe che l'Italia rese un unico paese. Mito nazionale, ma conosciuto in tutto il mondo, Giuseppe Garibaldi entro fine autunno avrà un museo nazionale a Caprera, l'isola della Sardegna dove si ritirò gli ultimi vent'anni della sua vita e dove, in quella che fu la sua casa, sorge già un importante museo
Nuovo capitolo delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità e del progetto di recupero dei "Luoghi della memoria", il futuro polo museale è stato presentato ieri dal presidente del Comitato per le celebrazioni Giuliano Amato, insieme a Giuseppe Guzzetti, presidente dell'Acri, l'associazione delle fondazioni di origine bancarie, che ha finanziato più del 30% dei sei milioni di euro necessari all'operazione.
«Ricordare il Risorgimento significa tante cose. Ma per molti significa soprattutto ricordare Garibaldi», ha esordito Amato, ribadendo ancora quanto «l'Italia tutta stia festeggiando» senza «imposizioni di nessuno». Il progetto, i cui lavori inizieranno entro fine febbraio, parte dal recupero del Forte Arbuticci, uno dei punti panoramici più suggestivi di tutto l'arcipelago, che fino alla II Guerra Mondiale ospitava strutture militari a difesa della flotta italiana. La casa "Giuseppe Garibaldi" diventerà invece il nuovo Museo Nazionale, ideale luogo di raccordo per gli oltre cento piccoli musei a lui dedicati in tutta Italia.
«Ci teniamo che sia un museo moderno - commenta Paolo Peluffo, coordinatore del comitato per le celebrazioni -. I protagonisti non saranno i cimeli, ma la narrazione completa della storia dell'autore della nostra Italia insieme a Cavour e Mazzini. Racconteremo anche la sua vita in sud America, con l'ausilio di filmati, mappe interattive e plastici».
Realizzato tutto con materiali leggeri come ferro e legno, il nuovo museo ospiterà anche una sala conferenze, bookshop e spazi per la didattica e dopo le celebrazioni sarà affidato alla Regione. Primi eventi in programma nell'area, già dal 4 luglio. «Nell'unità d'Italia come nelle celebrazioni, la Sardegna - ha commentato il presidente della Regione Ugo Cappellacci - avrà un ruolo fondamentale. Sul piano politico è un momento importante per la svolta al federalismo, in cui talvolta ci lasciamo sviare più dai numeri che dal ruolo dei singoli territori».
Garibaldi sarà anche al centro dell'«operazione Gianicolo» che, racconta Peluffo, trasformerà il colle romano in un Parco della memoria, con il restauro della statua dedicata all'eroe dei due Mondi, delle 83 erme dei garibaldini e della sepoltura di Anita, oltre al recupero del Faro di Roma e alla traslazione della statua della fucilazione di Angelo Brunetti. In ritardo invece la realizzazione di altre tre opere previste per Italia 150, come il Palazzo del Cinema di Venezia, che, dice Giancarlo Bravi, coordinatore dell'unità tecnica del comitato per le celebrazioni, «è fermo a causa della necessaria bonifica.
Tremila metri quadrati intorno al Forte Arbuticci, affacciati su uno dei mari più belli d'Italia, per raccontare l'eroe che l'Italia rese un unico paese. Mito nazionale, ma conosciuto in tutto il mondo, Giuseppe Garibaldi entro fine autunno avrà un museo nazionale a Caprera, l'isola della Sardegna dove si ritirò gli ultimi vent'anni della sua vita e dove, in quella che fu la sua casa, sorge già un importante museo
Nuovo capitolo delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità e del progetto di recupero dei "Luoghi della memoria", il futuro polo museale è stato presentato ieri dal presidente del Comitato per le celebrazioni Giuliano Amato, insieme a Giuseppe Guzzetti, presidente dell'Acri, l'associazione delle fondazioni di origine bancarie, che ha finanziato più del 30% dei sei milioni di euro necessari all'operazione.
«Ricordare il Risorgimento significa tante cose. Ma per molti significa soprattutto ricordare Garibaldi», ha esordito Amato, ribadendo ancora quanto «l'Italia tutta stia festeggiando» senza «imposizioni di nessuno». Il progetto, i cui lavori inizieranno entro fine febbraio, parte dal recupero del Forte Arbuticci, uno dei punti panoramici più suggestivi di tutto l'arcipelago, che fino alla II Guerra Mondiale ospitava strutture militari a difesa della flotta italiana. La casa "Giuseppe Garibaldi" diventerà invece il nuovo Museo Nazionale, ideale luogo di raccordo per gli oltre cento piccoli musei a lui dedicati in tutta Italia.
«Ci teniamo che sia un museo moderno - commenta Paolo Peluffo, coordinatore del comitato per le celebrazioni -. I protagonisti non saranno i cimeli, ma la narrazione completa della storia dell'autore della nostra Italia insieme a Cavour e Mazzini. Racconteremo anche la sua vita in sud America, con l'ausilio di filmati, mappe interattive e plastici».
Realizzato tutto con materiali leggeri come ferro e legno, il nuovo museo ospiterà anche una sala conferenze, bookshop e spazi per la didattica e dopo le celebrazioni sarà affidato alla Regione. Primi eventi in programma nell'area, già dal 4 luglio. «Nell'unità d'Italia come nelle celebrazioni, la Sardegna - ha commentato il presidente della Regione Ugo Cappellacci - avrà un ruolo fondamentale. Sul piano politico è un momento importante per la svolta al federalismo, in cui talvolta ci lasciamo sviare più dai numeri che dal ruolo dei singoli territori».
Garibaldi sarà anche al centro dell'«operazione Gianicolo» che, racconta Peluffo, trasformerà il colle romano in un Parco della memoria, con il restauro della statua dedicata all'eroe dei due Mondi, delle 83 erme dei garibaldini e della sepoltura di Anita, oltre al recupero del Faro di Roma e alla traslazione della statua della fucilazione di Angelo Brunetti. In ritardo invece la realizzazione di altre tre opere previste per Italia 150, come il Palazzo del Cinema di Venezia, che, dice Giancarlo Bravi, coordinatore dell'unità tecnica del comitato per le celebrazioni, «è fermo a causa della necessaria bonifica.
I 150 del'Unità d'Italia
La Regione Toscana celebra i valori dell'Unità e dell'identità nazionale
La Regione Toscana ha definito il programma di iniziative e manifestazioni con cui celebrare i 150 anni dell´Unità d´Italia mettendo al centro il ruolo svolto dalla Toscana nella costruzione dello Stato Unitario ed i complessi passaggi, spesso drammatici, che hanno successivamente condotto la società italiana alla conquista della democrazia ed alla Costituzione repubblicana. In questi 150 anni di storia ci sono le nostre radici e il nostro futuro. Un futuro dove un rinnovato orgoglio e sentimento di appartenenza nazionale ci permetta, all´interno dell´Europa unita e dentro uno scenario globale in continua evoluzione, di fornire un contributo determinante al progresso tecnologico ed intellettuale dell´umanità.
Il 2011 rappresenta per la Regione Toscana la celebrazione dei valori dell'unità e dell'identità nazionale e, nello stesso tempo, la valorizzazione della peculiarità e della ricchezza della realtà regionali e delle realtà locali. Un'occasione non retorica per chiamare i cittadini a riflettere sull'assetto stesso dello Stato, sui valori e l'importanza fondamentale dell'unità del paese anche e soprattutto per lo sviluppo dell'Unione Europea, superando la difficoltà, in particolare delle nuove generazioni, a sentire come propria questa "celebrazione" con la capacità di partire dal presente e da un idea di futuro meno precario.
Ecco tutte le più importanti manifestazioni che si svolgeranno in Toscana, dal Carnevale di Viareggio alla Mostra dell'Artigianato di Firenze, attraverseranno il 150°, interpretando i valori dell'unità nazionale ed offrendo un contributo di idee, riflessioni, proposte per il presente ed il futuro dell'Italia.
La Regione Toscana ha scelto un arco temporale per le proprie iniziative fortemente simbolico: dalla Festa della Toscana 2010 alla Festa della Toscana 2011, con un calendario che affianca gli appuntamenti più istituzionali a quelli contraddistinti dall'approfondimento storico, politico, scientifico e da momenti didattici ed educativi.
Approfondimento storico
Il convegno "Dal 1848 al 1948: la Toscana la costruzione dello stato nazionale dallo Statuto toscano alla Costituzione della Repubblica", è organizzato in collaborazione fra gli Istituti Storici della Toscana, con il coordinamento organizzativo della Fondazione Turati. Il convegno si svolgerà tra il 30 maggio ed il 1 giugno, per sottolineare la ricorrenza della Festa della Repubblica, ed ha come obiettivo quello di lasciare, nel bilancio della ricorrenza, un´importante ricognizione critica sul contributo della Toscana, e dei toscani, al raggiungimento, alla costituzione ed allo sviluppo dello Stato nazionale.
Lezioni di Storia all'Odeon di FirenzeLe "Le lezioni di storia", seguono la formula consolidata e felice delle precedenti edizioni svoltesi alla Casa del Cinema a Firenze. L´argomento dell´edizione 2011, curata dal professor Mario Banti (università di Pisa), è la formazione di un´idea di Italia attraverso alcuni temi forti come la cucina di Pellegrino Artusi, il melodramma, lo sport.
Viva Verdi
"Viva Verdi", opera Lumiére è un programma musicale-multimediale che, riassumendo il linguaggio e i temi del melodramma, racconta le atmosfere ed i sentimenti del Risorgimento italiano con una proiezione di immagini ad alta definizione appositamente costruite per illustrare i cori e le arie di Giuseppe Verdi e degli altri grandi musicisti italiani dell´epoca. Lo spettacolo, proposto dal Comune di Siena, potrà essere realizzato sia nelle piazze (ed è la soluzione di maggiore importanza e spettacolarità), ma anche all´interno dei teatri, con un grande impatto di tipo artistico ed emotivo.
25 Aprile
Il consueto "Concerto del 25 Aprile", curato dall´Orchestra Regionale Toscana al Teatro Verdi a Firenze, dedicato alla Festa della Liberazione rappresenterà un passaggio importante delle celebrazioni.
In collaborazione con le Università toscane
Il 29 maggio, nell'anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara, ci sarà una giornata di studio, in collaborazione con le Università di Pisa e di Siena, su "Curtatone e Montanara, la divisione toscana ed i volontari universitari".
La Regione Toscana ha definito il programma di iniziative e manifestazioni con cui celebrare i 150 anni dell´Unità d´Italia mettendo al centro il ruolo svolto dalla Toscana nella costruzione dello Stato Unitario ed i complessi passaggi, spesso drammatici, che hanno successivamente condotto la società italiana alla conquista della democrazia ed alla Costituzione repubblicana. In questi 150 anni di storia ci sono le nostre radici e il nostro futuro. Un futuro dove un rinnovato orgoglio e sentimento di appartenenza nazionale ci permetta, all´interno dell´Europa unita e dentro uno scenario globale in continua evoluzione, di fornire un contributo determinante al progresso tecnologico ed intellettuale dell´umanità.
Il 2011 rappresenta per la Regione Toscana la celebrazione dei valori dell'unità e dell'identità nazionale e, nello stesso tempo, la valorizzazione della peculiarità e della ricchezza della realtà regionali e delle realtà locali. Un'occasione non retorica per chiamare i cittadini a riflettere sull'assetto stesso dello Stato, sui valori e l'importanza fondamentale dell'unità del paese anche e soprattutto per lo sviluppo dell'Unione Europea, superando la difficoltà, in particolare delle nuove generazioni, a sentire come propria questa "celebrazione" con la capacità di partire dal presente e da un idea di futuro meno precario.
Ecco tutte le più importanti manifestazioni che si svolgeranno in Toscana, dal Carnevale di Viareggio alla Mostra dell'Artigianato di Firenze, attraverseranno il 150°, interpretando i valori dell'unità nazionale ed offrendo un contributo di idee, riflessioni, proposte per il presente ed il futuro dell'Italia.
La Regione Toscana ha scelto un arco temporale per le proprie iniziative fortemente simbolico: dalla Festa della Toscana 2010 alla Festa della Toscana 2011, con un calendario che affianca gli appuntamenti più istituzionali a quelli contraddistinti dall'approfondimento storico, politico, scientifico e da momenti didattici ed educativi.
Approfondimento storico
Il convegno "Dal 1848 al 1948: la Toscana la costruzione dello stato nazionale dallo Statuto toscano alla Costituzione della Repubblica", è organizzato in collaborazione fra gli Istituti Storici della Toscana, con il coordinamento organizzativo della Fondazione Turati. Il convegno si svolgerà tra il 30 maggio ed il 1 giugno, per sottolineare la ricorrenza della Festa della Repubblica, ed ha come obiettivo quello di lasciare, nel bilancio della ricorrenza, un´importante ricognizione critica sul contributo della Toscana, e dei toscani, al raggiungimento, alla costituzione ed allo sviluppo dello Stato nazionale.
Lezioni di Storia all'Odeon di FirenzeLe "Le lezioni di storia", seguono la formula consolidata e felice delle precedenti edizioni svoltesi alla Casa del Cinema a Firenze. L´argomento dell´edizione 2011, curata dal professor Mario Banti (università di Pisa), è la formazione di un´idea di Italia attraverso alcuni temi forti come la cucina di Pellegrino Artusi, il melodramma, lo sport.
Viva Verdi
"Viva Verdi", opera Lumiére è un programma musicale-multimediale che, riassumendo il linguaggio e i temi del melodramma, racconta le atmosfere ed i sentimenti del Risorgimento italiano con una proiezione di immagini ad alta definizione appositamente costruite per illustrare i cori e le arie di Giuseppe Verdi e degli altri grandi musicisti italiani dell´epoca. Lo spettacolo, proposto dal Comune di Siena, potrà essere realizzato sia nelle piazze (ed è la soluzione di maggiore importanza e spettacolarità), ma anche all´interno dei teatri, con un grande impatto di tipo artistico ed emotivo.
25 Aprile
Il consueto "Concerto del 25 Aprile", curato dall´Orchestra Regionale Toscana al Teatro Verdi a Firenze, dedicato alla Festa della Liberazione rappresenterà un passaggio importante delle celebrazioni.
In collaborazione con le Università toscane
Il 29 maggio, nell'anniversario della battaglia di Curtatone e Montanara, ci sarà una giornata di studio, in collaborazione con le Università di Pisa e di Siena, su "Curtatone e Montanara, la divisione toscana ed i volontari universitari".
Frasi,Aforismi,e citazioni di Giuseppe Garibaldi
I clericali sono sudditi e militi di una potenza straniera, autorità mista ed universale, spirituale e politica, che comanda e non si lascia discutere, semina discordie e corrompe.
Le infallibilità muoiono, ma non si piegano.
Libertà non tradisce i volenti.
Obbedisco!
Per pessimo che sia il governo italiano, ove non si presenti l'opportunità di facilmente rovesciarlo, credo meglio attenersi al gran concetto di Dante: 'Fare l'Italia anche col diavolo'.
Qui si fa l'Italia o si muore!
Un brigante onesto è un mio ideale.
Le infallibilità muoiono, ma non si piegano.
Libertà non tradisce i volenti.
Obbedisco!
Per pessimo che sia il governo italiano, ove non si presenti l'opportunità di facilmente rovesciarlo, credo meglio attenersi al gran concetto di Dante: 'Fare l'Italia anche col diavolo'.
Qui si fa l'Italia o si muore!
Un brigante onesto è un mio ideale.
Un Convegno su Giuseppe Garibaldi
Un convegno su Giuseppe Garibaldi
Giuseppe Garibaldi: gli strumenti e i linguaggi che hanno costruito il mito del personaggio storico più popolare nell'immaginario degli italiani
Attraverso quali strumenti e “linguaggi” è nato ed è stato diffuso il mito di Garibaldi, il personaggio storico forse più famoso e popolare nell’immaginario degli italiani? Dalla scuola alla letteratura, dai monumenti alle celebrazioni degli anniversari, dai rituali al ruolo dei partiti, della massoneria e dell'associazionismo, nel convegno che si terrà ad Arezzo mercoledì 30 aprile saranno ripercorse le tappe di formazione delle memorie e dei miti garibaldini all’indomani del 1882, anno della morte dell’Eroe.
La giornata di studi è promossa dalla facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo dell’Università di Siena e dal Comune di Arezzo e si aprirà alle ore 9,30 nella sala del Consiglio comunale in palazzo dei Priori (piazza della Libertà).
«Si parlerà in particolare di come», spiega Massimo Baioni, docente di Storia contemporanea alla facoltà aretina e organizzatore scientifico del convegno, «in alcuni snodi cruciali della vita nazionale, nel periodo liberale, fascista e repubblicano, le parti politiche hanno elaborato la memoria di Garibaldi e della tradizione garibaldina, e di quali strumenti hanno contribuito a diffondere quelle memorie, con effetti diversi in funzione dei destinatari e del momento storico».
La memoria risorgimentale e garibaldina fu infatti al centro dell'operazione volta a “fare gli italiani”, funzionale cioè alla costruzione dell’identità nazionale dopo l’Unità. Il richiamo al volontarismo garibaldino fu particolarmente intenso durante la campagna interventista nella prima guerra mondiale: ma si pensi anche alla rivendicazione da parte del fascismo della continuità tra camicie rosse e camicie nere; e sul versante antifascista il recupero di Garibaldi e della tradizione democratica del Risorgimento, dalla guerra civile spagnola alla Resistenza (le brigate Garibaldi) fino alla campagna elettorale del 1948, dove Garibaldi campeggiò come simbolo del Fronte Popolare.
«Verranno anche analizzate», prosegue Massimo Baioni, «le rappresentazioni plasmate a cavallo tra Otto e Novecento, imbevute di quel pathos religioso che fanno parlare di Garibaldi come del "santo laico" per eccellenza, sia che fosse visto nella chiave moderata del "rivoluzionario disciplinato" (immagine che ebbe un grande successo nella scuola e nella letteratura), sia che restasse il campione della polemica antimonarchica e democratica nei rituali e nelle liturgie dell'universo repubblicano».
Alla giornata di studio interverranno docenti e ricercatori di università italiane (Siena, Firenze e della Tuscia) ed europee (Parigi XII, Berlino-Humboldt), tra cui Catherine Brice, Maurizio Ridolfi, Fulvio Conti, Monica Galfré, Roberto Bigazzi, Jessica Kraatz Magri, Claudio Mancuso e Massimo Tiezzi. Quest’ultimo, in particolare, dedicherà il suo intervento agli echi e alle polemiche suscitati ad Arezzo dalle celebrazioni per il primo centenario della nascita (1907) di Garibaldi. Aprirà i lavori l’assessore comunale alla Cultura Camillo Brezzi. Le relazioni proporranno riflessioni di respiro nazionale e verifiche su scala locale, spaziando lungo i molti campi e i diversi “linguaggi” che hanno reso la memoria garibaldina un elemento costitutivo della vita pubblica italiana.
Giuseppe Garibaldi: gli strumenti e i linguaggi che hanno costruito il mito del personaggio storico più popolare nell'immaginario degli italiani
Attraverso quali strumenti e “linguaggi” è nato ed è stato diffuso il mito di Garibaldi, il personaggio storico forse più famoso e popolare nell’immaginario degli italiani? Dalla scuola alla letteratura, dai monumenti alle celebrazioni degli anniversari, dai rituali al ruolo dei partiti, della massoneria e dell'associazionismo, nel convegno che si terrà ad Arezzo mercoledì 30 aprile saranno ripercorse le tappe di formazione delle memorie e dei miti garibaldini all’indomani del 1882, anno della morte dell’Eroe.
La giornata di studi è promossa dalla facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo dell’Università di Siena e dal Comune di Arezzo e si aprirà alle ore 9,30 nella sala del Consiglio comunale in palazzo dei Priori (piazza della Libertà).
«Si parlerà in particolare di come», spiega Massimo Baioni, docente di Storia contemporanea alla facoltà aretina e organizzatore scientifico del convegno, «in alcuni snodi cruciali della vita nazionale, nel periodo liberale, fascista e repubblicano, le parti politiche hanno elaborato la memoria di Garibaldi e della tradizione garibaldina, e di quali strumenti hanno contribuito a diffondere quelle memorie, con effetti diversi in funzione dei destinatari e del momento storico».
La memoria risorgimentale e garibaldina fu infatti al centro dell'operazione volta a “fare gli italiani”, funzionale cioè alla costruzione dell’identità nazionale dopo l’Unità. Il richiamo al volontarismo garibaldino fu particolarmente intenso durante la campagna interventista nella prima guerra mondiale: ma si pensi anche alla rivendicazione da parte del fascismo della continuità tra camicie rosse e camicie nere; e sul versante antifascista il recupero di Garibaldi e della tradizione democratica del Risorgimento, dalla guerra civile spagnola alla Resistenza (le brigate Garibaldi) fino alla campagna elettorale del 1948, dove Garibaldi campeggiò come simbolo del Fronte Popolare.
«Verranno anche analizzate», prosegue Massimo Baioni, «le rappresentazioni plasmate a cavallo tra Otto e Novecento, imbevute di quel pathos religioso che fanno parlare di Garibaldi come del "santo laico" per eccellenza, sia che fosse visto nella chiave moderata del "rivoluzionario disciplinato" (immagine che ebbe un grande successo nella scuola e nella letteratura), sia che restasse il campione della polemica antimonarchica e democratica nei rituali e nelle liturgie dell'universo repubblicano».
Alla giornata di studio interverranno docenti e ricercatori di università italiane (Siena, Firenze e della Tuscia) ed europee (Parigi XII, Berlino-Humboldt), tra cui Catherine Brice, Maurizio Ridolfi, Fulvio Conti, Monica Galfré, Roberto Bigazzi, Jessica Kraatz Magri, Claudio Mancuso e Massimo Tiezzi. Quest’ultimo, in particolare, dedicherà il suo intervento agli echi e alle polemiche suscitati ad Arezzo dalle celebrazioni per il primo centenario della nascita (1907) di Garibaldi. Aprirà i lavori l’assessore comunale alla Cultura Camillo Brezzi. Le relazioni proporranno riflessioni di respiro nazionale e verifiche su scala locale, spaziando lungo i molti campi e i diversi “linguaggi” che hanno reso la memoria garibaldina un elemento costitutivo della vita pubblica italiana.
Storia della Massoneria
Le massonerie sono ordini iniziatici e istituzioni gerarchiche rivolte alla conoscenza. I membri delle massonerie sono definiti massoni e condividono valori morali, filosofici e spirituali comuni. Nei secoli scorsi le massonerie sono sorte sotto forma di associazioni di mutuo soccorso e come società segrete. In seguito assumono una funzione più speculativa, trasformandosi in confraternite di tipo iniziatico e mistico, caratterizzate dal segreto rituale. Gli affiliati di una massoneria ne condividono gli ideali morali e le regole e sono organizzati in una rigida struttura gerarchica dominata dalla figura del Gran Maestro. Al Gran Maestro viene attribuito il più alto grado di conoscenza, a cui l'affiliato possa aspirare. Le massonerie nel mondo sono migliaia e non è possibile quantificarle, né qualificarle per i loro scopi, avendo ciascuna di esse un proprio regolamento e proprie precipue finalità. In molti casi le massonerie sono regolari e legalmente riconosciute dagli ordinamenti giuridici in cui operano (in Italia, per es., la Gran Loggia Regolare d'Italia). In altri casi vi sono massonerie spurie, che non hanno nulla a che vedere con le associazioni regolari, che mantengono il loro carattere segreto o fenomeni di associazionismo locale che celano il mero raggiungimento di interessi privati, favoritismo e aiuto reciproco tra affiliati.
Origine delle massonerie
Dal punto di vista storico la massoneria esiste fin dall'antichità. In origine le società segrete hanno il fine di creare un Ordine, spesso parallelo, con obiettivi spirituali, religiosi, culturali, economici o politici. Nel corso della storia dell'uomo si sono avvicendate centinaia di migliaia di massonerie, tutte caratterizzate dal numero chiuso degli affiliati, da un rito di accettazione e dalla presenza di obiettivi comuni da perseguire. Durante il Medioevo le massonerie hanno avuto anche il compito di conservare la conoscenza delle tecniche e del sapere. Le più note sono le corporazioni di muratori composte dalle maestranze bizantine. Da questo potrebbe derivare il simbolismo muratorio ancora oggi usato in molte corporazioni. Nel corso del periodo pre-industriale le confraternite di mestiere (corporazioni) perdono la loro ragion d'essere. Lo stesso accade con l'avvento dell'Illuminismo alle massonerie dedicate alla conoscenza e alla ricerca scientifica, le quali non devono più condurre in segretezza i propri studi e non devono più temere le accuse di eresia. E' difficile tuttavia dare una definizione generale della massoneria o riassumere un percorso storico del fenomeno in poche righe. Ad esempio, gli Ordini massonici con finalità spirituali o religiose non sono influenzati dall'illuminismo o dalla rivoluzione industriale, avendo scopi diversi dalle altre corporazioni appena citate.
Le massonerie moderne
In genere gli storici distinguono le organizzazioni corporative più antiche da quelle più moderne nate alla fine del XVII secolo, in quanto non esiste un nesso di continuità tra le corporazioni di artigiani medievali e quelle speculative nate successivamente. Dal primo '800 all'epoca contemporanea le organizzazioni massoniche conservano perlopiù obiettivi politici, culturali, spirituali ed economico-finanziario.
martedì 14 dicembre 2010
Notizie Sindacali
Con pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n°134 dell'11 giugno 2010 sono state rese note le modalità di svolgimento dei quiz di lingua italiana, previsti dal decreto ministeriale del 4 giugno 2010, che gli stranieri devono necessariamente superare ai fini del rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo. Il test, comunque, non dovrà essere effettuato da parte di tutti i richiedenti la carta di soggiorno: sono, infatti, esentati i figli minori di 14 anni, i soggetti che dimostrano di avere gravi problemi di apprendimento linguistico (come, ad esempio, coloro i quali hanno un'età avanzata, siano portatori di handicap o di altre patologie) certificati da un medico. Sono esentati dal dover effettuare gli esami di cui all'oggetto anche i soggetti che abbiano già acquisito un certificato di conoscenza dell'italiano a livello A2, coloro i quali abbiano conseguito in Italia un diploma di scuola media o scuola superiore ovvero stiano frequentando un corso universitario, un dottorato o un master, nonchè i dirigenti, i professori universitari, i traduttori ed interpreti e, non in ultimo, i giornalisti corrispondenti di testate straniere entrati in Italia "fuori quota". Il test si svolgerà in prefettura, presumibilmente presso lo Sportello Unico per l'Immigrazione. Normalmente sarà informatizzato, ma si può anche chiedere di sostenerlo per iscritto, e per guadagnarsi la promozione bisognerà conquistare almeno 80 punti su 100. Per fare l'esame lo straniero interessato deve inviare, online, la domanda di partecipazione alla sessione di esame allo sportello unico per l'immigrazione di competenza territoriale; entro 60 giorni dalla data in cui è stta ricevuta la richiesta, la prefettura deve invitare lo straniero a sostenere il test di lingua italiana, indicando giorno, ora e luogo in cui si dovrà presentare per la prova, che consiste in una verifica scritta e su computer (anche se su richiesta dell'interessato, può essere svolta, alle stesse condizioni, in forma cartacea).
lunedì 6 dicembre 2010
“Alfabeto Risorgimentale”con Eva Cecchinato
Nell’ambito delle manifestazioni per l’Unità d’Italia, il ciclo di conferenze “Alfabeto Risorgimentale” ospita Eva Cecchinato, dell’Università di Venezia, sul tema “Garibaldi” (Aula Magna, Comune di Recanati - ore 16 / 17,15). Giuseppe Garibaldi non è solamente uno dei principali protagonisti del Risorgimento italiano, è anche una figura di portata e notorietà internazionale e la sua esistenza ha abbracciato molteplici esperienze e orizzonti geografici vastissimi. Nonostante sia spesso considerato solo o principalmente come condottiero e uomo d’armi, Garibaldi ebbe anche una dimensione politica significativa, specie nell’ultima fase della sua vita. Egli fu capace di trascinare uomini sui quali esercitava una grande autorevolezza e un enorme carisma: per alcune camicie rosse combattere al suo fianco fu esperienza unica e irripetibile, ma molti risposero ripetutamente al suo appello, anche dopo la nascita dell’Italia unita. Le vicende di Garibaldi e dei suoi volontari sono emblematiche di un movimento risorgimentale che, pur con i suoi conflitti interni, non solo seppe produrre uno Stato unitario costituzionale, ma si propose innanzitutto un “risorgimento” civile degli italiani. Anche da questo punto di vista il 1861 è da considerarsi tanto un punto d’arrivo quanto un punto di partenza. Eva Cecchinato svolge attività didattica e di ricerca presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Si è finora dedicata prevalentemente ai temi della memoria, al contesto politico-culturale veneziano in età liberale, all’eredità delle guerre e delle rivoluzioni del Risorgimento, al garibaldinismo nella fase postunitaria e nel Novecento. Ha ora in corso una ricerca sui volontari antifascisti italiani nella guerra di Spagna. Tra le sue principali pubblicazioni La rivoluzione restaurata. Il 1848-1849 a Venezia fra memoria e oblio, Il Poligrafo, Padova 2003; Camicie rosse. I garibaldini dall’Unità alla Grande Guerra, Laterza, Roma-Bari 2007; ha inoltre curato con Mario Isnenghi Fare l’Italia: unità e disunità nel Risorgimento, UTET, Torino 2008.
mercoledì 1 dicembre 2010
Due giorni dedicati al Risorgimento e all’Unità d’Italia
Pescara - Lo ha annunciato stamane il Presidente del Consiglio comunale Licio Di Biase nel corso della conferenza stampa convocata per presentare la seduta straordinaria del Consiglio comunale di Pescara fissata per il 2 dicembre, alle 16, e poi, l’incontro con gli studenti il 3 dicembre alle 10 presso l’Aurum. PESCARA - “Due giorni dedicati al Risorgimento e all’Unità d’Italia con Anita Garibaldi, pronipote di Giuseppe Garibaldi, con la quale l’amministrazione comunale prima e gli studenti poi, ricorderanno la figura dell’uomo, del politico, e soprattutto del marinaio, un aspetto mai esplorato prima e che invece rivelerà l’anima più intima di un Garibaldi ancora da scoprire. E’ quanto vivremo a Pescara il prossimo giovedì e venerdì, 2 e 3 dicembre, con due momenti di storia e di approfondimenti”. Lo ha annunciato stamane il Presidente del Consiglio comunale Licio Di Biase nel corso della conferenza stampa convocata per presentare la seduta straordinaria del Consiglio comunale di Pescara fissata per il 2 dicembre, alle 16, e poi, l’incontro con gli studenti il 3 dicembre alle 10 presso l’Aurum. “Il primo momento sarà rigorosamente istituzionale – ha detto il Presidente Di Biase -: nell’aula consiliare, nel corso della seduta straordinaria del Consiglio, celebreremo l’Unità d’Italia con la pronipote di Garibaldi, Anita, che ci racconterà il bisnonno-marinaio, seguita dall’intervento del professor Raffaele Colapietra, storico con il quale già nel mese di ottobre abbiamo vissuto una giornata dedicata al Risorgimento. Venerdì, a partire dalle 10, presso l’Aurum, Anita Garibaldi incontrerà gli studenti degli Istituti superiori che già lo scorso 16, 17 e 18 ottobre, hanno organizzato eventi e manifestazioni sui fatti risorgimentali e unitari, piccole rappresentazioni e ricostruzioni storiche che venerdì mattina verranno riproposte in pillole da oltre 200 studenti dell’Istituto ‘Acerbo’, Istituto ‘Aterno’, del liceo artistico ‘Bellisario’, del liceo scientifico ‘Da Vinci’, del liceo classico ‘D’Annunzio’, del liceo scientifico ‘Galilei’, l’Istituto ‘Manthonè’, del liceo ‘Marconi’, del liceo artistico ‘Misticoni’ e dell’Itis ‘Volta’. Alla giornata prenderanno parte anche il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e il Prefetto di Pescara Vincenzo D’Antuono. Dopo Pescara Anita Garibaldi andrà nelle Marche e quindi organizzeremo una giornata di studio in Belgio dove la comunità italiana sta ugualmente preparando la celebrazione per i 150 anni dell’Unità d’Italia”.
Iscriviti a:
Post (Atom)