Dal Museo del Risorgimento alla Sezione Risorgimentale del Museo della Città. Il Museo del Risorgimento di Mantova è stato inaugurato il 3 marzo del 1903 in occasione del 50° anniversario del sacrificio dei Martiri di Belfiore. Prima sede del Museo fu una sala del Palazzo Accademico, che già ospitava il civico Museo Patrio. Da qui, nel 1920, a seguito di specifica Convenzione tra Stato e Comune, l´intera raccolta viene depositata in alcuni ambienti al piano terra di Palazzo Ducale per poi essere trasferita nel 1935 nelle Carceri politiche austriache del Castello di San Giorgio. Passata nuovamente sotto il diretto controllo dell´Amministrazione Comunale, nel 1941 la collezione viene spostata in alcuni locali di proprietà statale del Palazzo del Capitano.Solo nel 1959 il Museo riapre al pubblico con un nuovo ordinamento espositivo.Nel 1975 al nucleo risorgimentale originale si aggiunse un secondo nucleo relativo a reperti di storia della Resistenza che trova posto in adiacenti locali messi a disposizione dell´Amministrazione Provinciale. In tale occasione il Museo viene intitolato allo storico Renato Giusti e prende il nome di "Museo Civico del Risorgimento e della Resistenza".Viene anche pubblicato un nuovo catalogo che registra in modo essenziale tutti gli oggetti inventariati.Alla fine degli anni Ottanta il Museo viene chiuso al pubblico in vista di un nuovo progetto espositivo. Nel frattempo la sede espositiva viene privata di alcuni ambienti. La perdita di tali spazi blocca il progetto per il nuovo allestimento del Museo.Nel 2005, le raccolte del Museo del Risorgimento, privo di sede, sono state formalmente accorpato al nuovo Museo della Città di Palazzo San Sebastiano divenendone la "Sezione Risorgimentale".
Composizione della raccolta. La Sezione Risorgimentale si compone di n. 1153 oggetti suddivisi in otto tipologie:I - Uniformi, equipaggiamento, accessori
II - Armi e munizioni
III - Fregi e Distintivi
IV - Monete
V - Medaglie e Decorazioni
VI - Cimeli
VII - Stampe
VIII - Opere d'arte (dipinti, disegni, sculture)
Particolarmente documentata è la vicenda dei Martiri di Belfiore.Schedatura. Le opere della Sezione sono consultabili tramite le schede cartacee e informatizzate e la relativa documentazione fotografica, presso il Centro Studi e Documentazione sulle Collezioni Civiche attivo presso la sede del Museo della Città. Per la schedatura del materiale ci si è serviti dei tracciati informatici OA e S-MI del tracciato SIRBEC (Sistema Informativo Regionale dei Beni Culturali), corredati da immagini digitali, per tutte le opere (Dipinti, Stampe e Disegni) di carattere artistico. Per quanto riguarda i cimeli storici, i militaria e in generale tutto il materiale di interesse prettamente storico, in mancanza di una scheda informatica, sono state compilate schede cartacee di carattere inventariale.La schedatura ha visto, nel suo complesso, la realizzazione di 1153 schede corredate da 1380 immagini Mostre. Il Museo della Città provvede periodicamente ad organizzare esposizioni a tema con il materiale del fondo. Le mostre sono fruibili su apposita postazione multimediale collocata lungo il percorso espositivo del Museo della Città.Mantova e il suo territorio: un palcoscenico delle vicende risorgimentali. Percorso inedito nelle Collezioni Civiche, dicembre 2005-maggio 2006. Esposizione di stampe e di monete.I leoni di Garibaldi. Garibaldi e i garibaldini mantovani nelle Collezioni Civiche, 14 ottobre 2007-13 gennaio 2008. Cimeli, dipinti, armi, monete e documenti, appartenenti alle Collezioni Civiche, dedicati al rapporto tra Garibaldi e il territorio mantovano e al contributo dato dai mantovani alle vicende garibaldine.