lunedì 21 dicembre 2009
Radetzky 1766-1858
Feldmaresciallo austriaco: nato da una famiglia di antica nobiltà boema, economicamente decaduta, entrò come cadetto nell'esercito imperiale austriaco, dove condusse una brillante e rapida carriera.
la media età .... Nelle gore della sconfitta di Wagram, Radetzky non perse lustro presso la corte imperiale, come dimostra l’onore che gli venne riservato. Secondo la consuetudine dell’epoca che prevedeva che la grande nobiltà ‘possedesse’, ovvero armasse, singoli reggimenti, Radetzky divenne il secondo ‘proprietario’ (oggi si chiamano sponsor), del 4° reggimento dei corazzieri e, il 6 settembre, ebbe il titolo di colonnello del 5° reggimento ussari, ribattezzato Reggimento Ussari di Radetzky: si trattava di un titolo onorifico, talmente onorifico che un altro colonnello dello stesso 5° reggimento Ussari sarebbe divenuto Carlo Alberto di Savoia, suo futuro nemico. Del reggimento, Radetzky divenne ‘proprietario’ solo nel 1848. Il 21 agosto 1809, venne promosso Capo di Stato Maggiore, si impegnò nella riorganizzazione e ammodernamento dell’esercito e del suo sistema tattico, ma si dimise nel 1812, sostenendo di non poter portare avanti la sua riforma a causa dell’opposizione del Tesoro. Le sue puntuali manovre d'addestramento erano costosissime.
l'avventura italiana... Nel maggio 1815 divenne capo del quartiere generale della armata dell’alto Reno. Il 22 giugno venne accolto nell’assai importante consiglio segreto dell’Imperatore d’Austria. Dal 1816 al 1818 servì, col grado di generale di divisione di cavalleria, quale comandante della regione di Ödenburg e, poi, a Ofen (Budapest). Dal 1818 fu accanto all’arciduca Ferdinando Carlo allo stato maggiore. Lì ripropose le sue idee di riforma militare (incluse le solite grandi manovre), che sfociarono nel nulla nel generale clima di pace che si era instaurato sul continente. Si procurò, comunque, numerosi nemici. Ciò fece si che, nel 1829, venisse avanzata proposta per un suo ritiro. L’imperatore preferì una soluzione più decorosa e, nel novembre 1829, gli affidò la carica di governatore della città e fortezza di Olmütz (oggi Olomouc). A salvare Radetzky dall’oblio fu il divampare della rivoluzione dell'Italia centrale, il 26 febbraio 1831. Fu richiamato in servizio e messo, quale luogotenente e capo del Q.G. del feldmaresciallo Frimont, comandante dell’esercito austriaco del Lombardo-Veneto.
Mentre in Austria fu ed è considerato eroe nazionale e uno dei massimi condottieri di ogni tempo, in Italia la stampa risorgimentale lo presentò sempre sotto una luce negativa. Al governatore del Lombardo-Veneto (per un quarto di secolo dal 1831) piaceva invece tantissimo l’Italia, tanto da ritirarcisi a vita privata quando si congedò all'età di 90 anni* (Si vede che anche in Austria all'epoca le pensioni erano un problema). L'insurrezione di Milano del marzo 1848 lo portò a chiudersi nel quadrilatero Peschiera-Verona-Mantova-Legnago. Battuto a Goito il 31 Maggio 1848 si rifece a Novara e, l'anno successivo, a Custoza. Con l'armistizio di Vignale, pose fine alla guerra e al regno di Carlo Alberto. Fu Governatore del Lombardo-Veneto fino al 1857. La carica di governatore giunse in tarda età a coronamento di una ambita carriera. Morirà nel 1858 all'età di 92 anni !!!.
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