mercoledì 13 luglio 2011

Porta Pia: una porta nella storia di Roma e d'Italia

Porta Pia – Cenni storici

Porta Pia è l’ultima opera architettonica costruita da Michelangelo, e segna la transizione fra il Rinascimento ed il Barocco: edificata tra il 1561 ed il 1564 per volontà di Pio IV Medici di Milano, sostituì la Porta Nomentana, che si trovava a meno di cento metri da essa, e si rese necessario per il cambiamento dell’assetto urbanistico dell’area.
Tre secoli dopo, il 20 settembre 1870, Porta Pia entrò nella storia italiana poiché la breccia che venne aperta dall’artiglieria del Regno d’Italia nelle sue vicinanze permise ai bersaglieri italiani di entrare nella città.
Porta Pia – Descrizione
Michelangelo propose a Pio IV tre progetti differenti di edificazione di Porta Pia: di certo l’aspetto attuale ha subito diversi cambiamenti, poiché molti documenti e medaglie dell’epoca riportano una Porta Pia piuttosto differente da quella che appare ora. Una seconda arcata venne aperta intorno al 1575 per agevolare il transito del traffico, come riportato con un’incisione sull’arcata centrale.
E’ divertente l’interpretazione della decorazione presente sul lato della porta all’interno della città, che ricorda una bacinella con un asciugamano e un sapone al centro. Si dice che si sia trattato di uno scherzo di Michelangelo, che in questa maniera voleva ricordare l’origine del pontefice Pio IV - che pare discendesse da una famiglia di barbieri. La facciata esterna fu terminata solo nel 1869, ad opera di Virginio Vespignani, che sembra si fosse ispirato ad un’incisione del 1568 che doveva essere abbastanza vicina al progetto originario di Michelangelo.
In memoria della breccia di Porta Pia, nel 1932 è stato aggiunto, nel Piazzale antistante la Porta, il monumento al Bersagliere: una scultura bronzea su di un alto piedistallo, voluta da Mussolini ed eseguita dall’architetto Italo Mancini e dallo scultore Publio Morbiducci. Dietro alla Porta, si trova il Museo Storico dei Bersaglieri, con la tomba monumentale di Enrico Toti.

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