nato a Tagliuno il 2 novembre 1841 da Martino e Teresa Bavaglio, morì a Palazzolo sull'Oglio (Brescia) il 27 marzo 1898. Ecco un operaio, meccanico, che segue con entusiasmo e disinteresse un alto ideale di patria. Spinto solo dal suo nobile cuore a 19 anni si lancia all'impresa arditissima dei Mille. Del suo stato di servizio conosciamo quanto segue: fu caporale della Compagnia genio organizzata sui vapori; altri lo assegnano all'8° Compagnia.
Al termine della campagna 1860 un Maggi Giovanni è sottotenente della 15° Divisione, Brigata De Giorgis. Secondo altro documento, è luogotenente.
Lasciò il servizio l'11 gennaio 1861. Più attendibile uno specchio del 4 giugno 1860 che Io da soldato alla Compagnia del Genio a Palermo. Si merita col suo valore il grado di sergente, poi torna alla sua casa a vivere del suo lavoro e della tenue pensione concessagli più tardi dalla legge 22 gennaio 1865. Ma l'alta idea garibaldina della libertà di tutti i popoli l'ha pervaso.
Nel '63, il 21 aprile parte per raggiungere Francesco Nullo in Polonia. E' arrestato a Cracovia nell'" Hotel Dresda " il 29 aprile 1863 e tradotto alla carceri di polizia. Ritornato in Patria, dopo la prigionia, si sposa con Adelaide Salvatoni e ne ha due figli (Giovanni nel '66, che muore l'anno dopo e Maria nel '68). Il 13 luglio 1864 indirizza a Garibaldi una lettera con altri dei Mille, incitandolo a mettersi " sul cammino che più spedito conduce a Roma e a Venezia ". Si veda la lettera al nome Milesi Gerolamo . Nel '78 si trasferisce a Palazzolo e vi muore, soddisfatto dei sacrifici compiuti nel vedere la Patria libera, il 27 marzo 1898. Conservava con nobile fierezza l'attestato del Senato della città di Palermo che gli conferiva la medaglia dei Mille di Marsala. Compare intervenuto alla celebrazione del primo venticinquennio della spedizione.
Nessun commento:
Posta un commento