domenica 23 ottobre 2011

Giuseppe Montanelli


Giuseppe Montanelli nasce a Fucecchio, in provincia di Firenze, il giorno 1 gennaio del 1813. Studente in legge all'università di Pisa collabora alla rivista "Antologia", di Giovan Pietro Viesseux. Nel 1840 ottiene la cattedra di diritto patrio e commerciale nello stesso ateneo. Animato da spirito patriottico, aderisce alle tesi di Gioberti dando vita a pubblicazioni clandestine e sostenendo, sul giornale "L'Italia", da lui fondato nel 1847 grazie all'introduzione della libertà di stampa, una nuova politica di riforme nel granducato di Toscana.
 Nel 1848 prende parte alla battaglia di Curtatone, nella prima guerra d'indipendenza, come comandante dei volontari pisani, restando ferito a Montanara e catturato dagli austriaci. L'assenza di sue notizie induce tutti a crederlo morto, ma poco ritorna in Toscana dove viene eletto parlamentare, ruolo che utilizza per promuovere una Costituente deputata a delineare l'organizzazione istituzionale dell'agognata Italia unita, federale e libera. Nominato prima Governatore di Livorno, poi Ministro, sempre nel 1848 entra a far parte del triumvirato della Costituente Toscana, insieme a Guerrazzi e Mazzoni.
 Propugnatore della nascita di una repubblica toscana, che successivamente dovrebbe fondersi con quella romana nel faticoso percorso dell'unificazione nazionale, Montanelli entra in contrasto con Guerrazzi al punto da decidere di farsi da parte, scegliendo di partire alla volta della Francia in mandato diplomatico. Nel frattempo, però, il granduca riprende il potere in Toscana ed egli, impossibilitato a rientrarvi, rimane in Francia per circa dieci anni dove cerca di ingraziarsene la nobiltà nell'auspicio che Napoleone III, del quale diviene sostenitore, possa contribuire alla causa unitaria in Italia. Nel 1859 rientra in patria per partecipare alla seconda guerra d'indipendenza nei Cacciatori degli Appennini di Garibaldi e, ad Alessandria, incontra personalmente il sovrano francese al quale espone i grandi propositi di unificazione per i quali Giuseppe Montanelli combatte. La piega che vanno assumendo gli eventi, però, matura sempre più in lui la certezza che il sogno di un'Italia repubblicana e federalista non si potrà realizzare, ragione che lo spinge a ridimensionare le proprie aspettative alla sola Toscana, dove si impegna per l'ottenimento di una repubblica autonoma. Eletto deputato nel parlamento nazionale, a Torino, nel 1862, morirà di lì a poco, il 17 giugno 1862, a Fucecchio.
 Giuseppe Montanelli è il nonno paterno di Indro Montanelli, che ne ha saputo brillantemente seguire le orme come giornalista e scrittore. Le principali opere letterarie di Giuseppe Montanelli, tutte incentrate sui temi per i quali ha sempre combattuto, sono state scritte nel corso della permanenza in Francia: "Memorie sull'Italia e specialmente sulla Toscana dal 1814 al 1850", pubblicata nel 1853; "Il Partito nazionale italiano", del 1856; "L'Impero, il papato e la democrazia in Italia", del 1859. Nel 1862 pubblica "Dell'ordinamento nazionale in Italia", seguita dal poema "La tentazione" e dalla tragedia "Camma".

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