lunedì 12 dicembre 2011

1861:Torino capitale

Il 17 marzo 1861 avvenne la proclamazione del Regno d'Italia, che aveva come re Vittorio Emanuele II di Savoia e lo Statuto albertino come carta costituzionale: in quel giorno, infatti, a Palazzo Carignano, allora sede del Parlamento a Torino, ci fu la seduta inaugurale del 'Regno d'Italia' e Vittorio Emanuele II fece il suo primo discorso della corona. Solo due anni prima, davanti al parlamento del Regno di Sardegna, il re Vittorio Emanuele aveva pronunciato la frase famosa «non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti d'Italia si leva verso di Noi» che aveva avviato la fase finale del processo di unificazione della penisola. Al 17 marzo 1861, il Regno d'Italia comprendeva tutte le regioni della Penisola tranne il Veneto (annesso poi nel 1866), il Trentino e il Friuli-Venezia Giulia (annessi dopo la I guerra mondiale) e il Lazio (annesso dopo il 1870). Solo l'anno prima, il 1860, era stata ceduta alla Francia Nizza, la città di Giuseppe Garibaldi, con grande dolore dell'«eroe dei due mondi». Il Regno d'Italia aveva una struttura piuttosto fragile, anche se il re affermò nel suo discorso della corona che il rapido successo con cui era stata raggiunta l'unificazione «spingeva a dare alla Nazione una grande confidenza nei propri destini».La monarchia sabauda aveva guidato il processo di unificazione ma il vero regista era stato il primo ministro, Camillo Benso conte di Cavour, che morirà dopo pochi mesi dalla proclamazione del regno dopo aver affermato la necessità di spostare la capitale a Roma in quanto essa era «l'unica città d'Italia ad avere una storia non provinciale». Questo suo desiderio si avvererà soltanto dieci anni dopo: nel 1865 la capitale fu infatti spostata a Firenze, provocando forti proteste da parte dei piemontesi, e solo nel 1871, pochi mesi dopo la conquista di Roma mediante la 'Breccia di Porta Pia', la capitale del regno d'Italia fu spostata nella Città Eterna.
Il Regno d'Italia è durato fino alla fine della seconda guerra mondiale; il 2 giugno del 1946, gli italiani furono chiamati a scegliere fra monarchia e repubblica. E il responso delle urne fu a favore della repubblica. L'ultimo re d'Italia, Umberto II, partì poco dopo per l'esilio.

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