giovedì 12 gennaio 2012

Michele Gordigiani


Figlio di un celebre musicista fiorentino, Michele compì i suoi primi studi presso l’Accademia fiorentina, avendo come maestro il Bezzuoli; poi insieme a Luigi Norcini e Silvestro Lega, frequenta la scuola di Luigi Mussini e Adolph Sturler perfezionandosi nello studio degli antichi.Nel 1855 frequenta insieme al fratello Anatolio il Caffè Michelangiolo dove ha modo di conoscere e stringere amicizia con molti pittori della cerchia dei macchiaoli. In questi anni esegue un intenso ritratto di Ludovico Raymond, noto vedutista piemontese, frequentatore anch’egli del Caffè.Nel 1861 raggiunge definitivamente il successo partecipando all’Esposizione Nazionale, ciò nonostante rifiuta le premiazioni per polemica nei confronti delle ingiustizie della giuria. La fama, comunque, di ritrattista rapido nel cogliere le somiglianze e nell’idealizzare la figura è ormai affermata e consolidata; rimarcata anche dalla committenza sabauda che lo sceglie per eseguire il Ritratto di Vittorio Emanuele II e quello del Conte di Cavour. Da questo momento ottiene la prerogativa di ritrarre le famiglie reali europee. Nel 1867 si trova infatti in Inghilterra, a Londra, dove esegue i ritratti della regina Vittoria, e del consorte principe Alberto. Partecipa anche ad una mostra della Royal Society of Arts. Grazie all’amicizia con Luigi Mussini, fa parte della commissione per il concorso triennale di pittura all’Istituto d’Arte di Siena. In questo periodo i suoi committenti sono anche gli intellettuali e i letterati della nuova Italia quali: Andrea Maffei, Edmondo De Amicis ed Enrico Nencioni.Si dedica anche, sebbene con poco successo, ai soggetti di genere in costume, a quelli mitologici e talvolta a piccoli studi di paesaggio. Nel 1896 espone alla Mostra fiorentina dell’Arte e dei Fiori; partecipa alla II Biennale veneziana e nel 1909, oramai anziano, si trasferisce in America, continuando la sua attività di ritrattista con il consueto successo.

Nessun commento:

Posta un commento