giovedì 12 gennaio 2012

Don Domenico Cimino


Don Domenico Cimino, canonico di Platania, vissuto nel periodo della dominazione borbonica, fu uno dei primi patrioti ad unirsi ai rivoltosi dei campi di Nicastro, incurante dei pericoli cui andava incontro.
Recatosi a Iacurso insieme ad altri rivoluzionari, riusciva, con il suo entusiasmo, ad organizzare bande armate contro l'autorità Reale e a convincere alcuni negozianti a togliere gli stemmi borbonici dai loro negozi.
Si faceva vedere da tutti, nella piazza di Platania, mentre sventolava il vessillo rivoluzionario e più volte, togliendosi il berretto rosso che portava sempre in testa, gridava: "Viva la libertà, morte al tiranno".
Dagli atti del processo abbiamo letto che per questi suoi atti di coraggio patriottico, fu condannato dalla Gran Corte di Catanzaro alla pena di 25 anni di ferri; alla malleveria di 100 ducati per i successi 3 anni ed alle spese di giudizio.A differenza del capitano Gregorio Emmanuele Nicolazzo, processato pure lui dopo una decina di giorni ed evaso prima di essere portato al bagno penale, il Sac. Cimino non ebbe la soddisfazione di rivedere il suo paese natale; morì, infatti, in carcere prima ancora di finire di scontare la sua pena.

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