Vico del Lazio, 1795 – Napoli, 1863
Patriota e scrittore. Medico, incappato nella censura pontificia per un
tragedia, La vestale, s'iscrisse alla carboneria e prese parte ai moti del
1831. Rifugiatosi in Francia aderì alla Giovine Italia; tornò a Roma dopo
l'amnistia di Pio IX e nel maggio 1848 venne eletto deputato. Fu ministro del
Commercio e dei lavori pubblici (1848-49) e deputato alla Costituente. Esule
(1849-60) a Parigi durante la Restaurazione, si scagionò sui giornali francesi
dall'accusa che gli era stata mossa nel 1848 di aver partecipato all'assassinio
di Pellegrino Rossi; si stabilì poi a Napoli, dove fondò con D. Lioy il
giornale «Roma».
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