lunedì 21 dicembre 2009
Gioberti Vincenzo
Filosofo e uomo politico italiano. Dottore in teologia (1823), fu ordinato sacerdote nel 1825 e divenne cappellano di corte. Individuato come seguace delle idee liberali e repubblicane, fu arrestato nel 1833 dal governo piemontese perché sospetto di appartenere alla Giovine Italia, e poi esiliato. Dopo un soggiorno di circa un anno a Parigi, nel 1846, ormai famoso anche per il successo del suo libro il Primato morale e civile degli Italiani (1843), ritornò a Torino nel 1848. Divenne presidente della Camera e quindi Ministro della pubblica istruzione. Dopo le dimissioni rassegnate dal ministero Casati, in conseguenza della sconfitta dell'esercito piemontese e dell'armistizio di Salasco, passò all'opposizione. Divenne poi Primo ministro (dicembre 1848) appoggiato dal partito democratico. Comunque la sua fase di governo fu assai breve e cessò il 20 febbraio 1849. La novità apportata nella politica da Gioberti sta nell'avere individuato nell'immobilità attribuita alla tradizione italiana un primato e di aver visto nel cattolicesimo, la sintesi di tutti i valori della civiltà. Questo è il senso della sua opera, che diede origine al movimento neoguelfo, che proponeva come obiettivo politico una federazione degli Stati italiani sotto la presidenza onoraria del pontefice.
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