Con una convenzione coi francesi firmata nel settembre del 1864 si stabilì, tra le altre cose, che il re d'Italia avesse trasferito la capitale dove a lui fosse piaciuto. Il trasferimento doveva avvenire entro sei mesi dall'approvazione parlamentare della convenzione medesima.Gli interessi erano ovviamente diversi considerato che la Francia credeva che le forti spese per il trasporto avrebbero consigliato l'Italia a non sostenerle due volte in un breve intervallo e che la nuova sede avrebbe creato tali interessi, da rendere improbabile un nuovo mutamento di sede con meta Roma. Il governo italiano invece vedeva le cose in un altro modo: togliendo la capitale da Torino, accontentava le nuove province, ostili, e non a torto, al piemontesismo, e allontanava, secondo i militari, i pericoli che, in caso di guerra, avrebbero minacciato una capitale troppo vicina alle frontiere, e, infine, considerava il trasferimento come una tappa verso Roma.Sta di fatto che il 1° giugno del 1865 si compì il trasloco della capitale a Firenze (che venne a costare 7 milioni) iniziato nel dicembre del 1864.
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martedì 13 dicembre 2011
Trasloco da Torino a Firenze capitale
Firenze 1865-1871
Con una convenzione coi francesi firmata nel settembre del 1864 si stabilì, tra le altre cose, che il re d'Italia avesse trasferito la capitale dove a lui fosse piaciuto. Il trasferimento doveva avvenire entro sei mesi dall'approvazione parlamentare della convenzione medesima.Gli interessi erano ovviamente diversi considerato che la Francia credeva che le forti spese per il trasporto avrebbero consigliato l'Italia a non sostenerle due volte in un breve intervallo e che la nuova sede avrebbe creato tali interessi, da rendere improbabile un nuovo mutamento di sede con meta Roma. Il governo italiano invece vedeva le cose in un altro modo: togliendo la capitale da Torino, accontentava le nuove province, ostili, e non a torto, al piemontesismo, e allontanava, secondo i militari, i pericoli che, in caso di guerra, avrebbero minacciato una capitale troppo vicina alle frontiere, e, infine, considerava il trasferimento come una tappa verso Roma.Sta di fatto che il 1° giugno del 1865 si compì il trasloco della capitale a Firenze (che venne a costare 7 milioni) iniziato nel dicembre del 1864.
Con una convenzione coi francesi firmata nel settembre del 1864 si stabilì, tra le altre cose, che il re d'Italia avesse trasferito la capitale dove a lui fosse piaciuto. Il trasferimento doveva avvenire entro sei mesi dall'approvazione parlamentare della convenzione medesima.Gli interessi erano ovviamente diversi considerato che la Francia credeva che le forti spese per il trasporto avrebbero consigliato l'Italia a non sostenerle due volte in un breve intervallo e che la nuova sede avrebbe creato tali interessi, da rendere improbabile un nuovo mutamento di sede con meta Roma. Il governo italiano invece vedeva le cose in un altro modo: togliendo la capitale da Torino, accontentava le nuove province, ostili, e non a torto, al piemontesismo, e allontanava, secondo i militari, i pericoli che, in caso di guerra, avrebbero minacciato una capitale troppo vicina alle frontiere, e, infine, considerava il trasferimento come una tappa verso Roma.Sta di fatto che il 1° giugno del 1865 si compì il trasloco della capitale a Firenze (che venne a costare 7 milioni) iniziato nel dicembre del 1864.
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