giovedì 31 maggio 2012

Prina Giuseppe


Novara, 1766 – Milano, 1814
Uomo politico. Avvocato a Novara, svolse la sua carriera nell'amministrazione del Regno di Sardegna. Devoto ai Savoia, dopo l'abdicazione di Carlo Emanuele si tenne in disparte; poi (1800) accettò di far parte del governo provvisorio democratico del Piemonte, e (1802) andò deputato alla Consulta straordinaria di Lione. Chiamato da Francesco Melzi a Milano (1802), fu membro del triunvirato che diresse le finanze della Repubblica italiana, poi (1802) ministro delle Finanze, e tale restò anche sotto il Regno d'Italia. Inviso all'aristocrazia.

martedì 29 maggio 2012

Ferrara Francesco


Palermo, 1810 – Venezia, 1900
Economista e uomo politico. Nel 1848 fece parte del Parlamento siciliano e fu inviato a Torino per annunciare al secondogenito di Carlo Alberto la nomina a re di Sicilia; costretto a fermarsi in Piemonte dalla Restaurazione borbonica, fu redattore de «Il Risorgimento» e insegnò Economia politica all'Università di Torino (1848-59). Dopo il 1860 tornò a Palermo e fece parte dell'amministrazione finanziaria del governo provvisorio; fu poi consigliere della Corte dei Conti, deputato, ministro delle Finanze (1867), senatore (dal 1881), e dal 1868 diresse la Scuola superiore di commercio di Venezia. Socio nazionale dei Lincei (1876). È il più autorevole rappresentante della scuola classica in Italia.

lunedì 28 maggio 2012

Antonini Giacomo


Prato Sesia (Romagnano), 1792 – Torino, 1854
Generale e patriota piemontese. Ufficiale napoleonico, partecipò alla campagna di Russia del 1812 e a quella di Germania del 1813; nel 1830 combatté per l'indipendenza della Polonia e fu condannato a morte dai russi. Riparato in Francia, entrò in contatto con Mazzini e partecipò nel 1834 alla spedizione della Savoia; nel 1843 cercò di sollevare la Sicilia. Tornato in Francia, costituì nel 1848 una Legione nazionale italiana, con cui partecipò alla lotta per l'indipendenza di Venezia; si ritirò poi per sempre a Torino. Fu deputato per tre legislature.

domenica 27 maggio 2012

Avezzana Giuseppe


(Chieri, Torino, 1797 – Roma, 1879)
Condannato in contumacia per i moti del 1821, combatté in Spagna nell'esercito costituzionale, passando poi a New Orleans (1823), in Messico e infine (1834) a New York. Ritornato in Italia (1848) ottenne il grado di colonnello e fu destinato a Genova.Comandò la rivolta della città perché, dopo la disfatta di Novara, si continuasse la guerra contro gli austriaci. Costretto a fuggire, si rifugiò a Roma, dove fu ministro della Guerra durante il triumvirato mazziniano del 1849.Nuovamente esule a New York dal 1849 al 1860, partecipò nelle schiere garibaldine alle campagne del 1860, del 1866 e del 1867. Fu deputato del Regno.

sabato 26 maggio 2012

Fenzi Carlo


Firenze, 1823 – ivi, 1881
Banchiere e uomo politico. Figlio di un banchiere toscano, fu amico di infanzia e compagno di studi a Parigi di Luigi Giacomo de Cambray Digny.Mazziniano nei primi anni Quaranta, prese parte alla Rivoluzione del 1848 e partecipò alla difesa di Venezia. Rientrò in famiglia alla fine del 1850 e fu a fianco del padre nella gestione dell'attività finanziaria. In politica si accostò con sempre maggior convinzione agli ambienti del liberalismo moderato.Dopo il 1860, deputato al Parlamento italiano, Fenzi svolse un ruolo importante per l'integrazione del capitalismo finanziario toscano nel nuovo quadro nazionale. Il 24 settembre de 1872 partecipò, come rappresentante del banco di famiglia e come grande azionista della Banca generale – istituto costituitosi in quel periodo e molto attivo nel settore industriale  alla fondazione della Società italiana per l'industria del ferro, di cui fu il più attivo promotore, e, insieme con la Banca del popolo, diretta da Ubaldino Peruzzi, e con la Banca generale di Roma, il più grande azionista.Tipico esponente del gruppo moderato toscano, si batté contro l'indirizzo politico di rigido accentramento amministrativo e fiscale che, per raggiungere l'obbiettivo del pareggio del bilancio statale, toglieva al controllo dei comuni entrate di loro tradizionale competenza. Fu eletto senatore nel febbraio del 1876.

  

giovedì 24 maggio 2012

Sella Quintino


Sella di Mosso (Biellese), 1827 – Biella, 1884
Uomo politico. Ingegnere, nel 1860 entrò nella vita politica come deputato della Destra. Più volte ministro delle Finanze, si pose come obiettivo il pareggio del bilancio statale, imponendo a questo scopo una rigida politica di economie e non esitando a ricorrere a provvedimenti impopolari, come l'imposta sul macinato. Anticlericale, contrario all'intervento a fianco della Francia contro la Prussia (1870), dopo la sconfitta di Napoleone III fu tra i più accesi sostenitori della presa di Roma e tra gli ispiratori della legge delle guarentigie. Fondò la Società geologica italiana e, con altri, il Club alpino italiano (1863).