. Era il sogno di tanti che come lui hanno creduto nell’indipendenza di
un’Italia unita, libera e guidata da una costituzione che sancisse l’uguaglianza
nei diritti e nei doveri. Giuseppe Garibaldi, nato a Nizza il 4 luglio 1807,
viene indirizzato dai genitori agli studi di legge, ma il suo spirito libero lo
induce a scappare per mare.
Giovanotto intrepido e infervorato, aderisce a vari moti rivoluzionari e
spesso è costretto all’esilio. Nel 1848 appoggia il re Carlo Alberto in una
marcia contro l’Austria che finirà con un armistizio; la cosa però, non va a
genio a Garibaldi che affronta e sconfigge gli austriaci a capo di alcuni
battaglioni di volontari. Esiliato e poi richiamato dal re al comando di una
guarnigione dell’esercito sardo, nel 1859 prende parte alla seconda guerra di
indipendenza conquistando Varese, Como e San Fermo della battaglia.È proprio in occasione del suo passaggio e della liberazione dei
territori del basso Lario che la Società Operaia di Pigra lo nomina socio
onorario; è un grande vanto per il piccolo paese che ancora conserva negli
archivi la lettera di ringraziamento scritta da Giuseppe Garibaldi in persona
che si dice lusingato del riconoscimento.Solo due anni dopo, a capo di mille coraggiosi volontari riunisce tutti
i regni della penisola sotto un’unica bandiera e un unico governo: la monarchia
costituzionale sabauda.Ecco l’Italia è fatta e molti sono morti: giovani che hanno dato la vita
per donarci quel futuro di libertà e democrazia che anche loro desideravano
fortemente.Così, Il 17 marzo 1861 il parlamento e il re Vittorio Emanuele II
proclamano ufficialmente la nascita del Regno d’Italia.
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