Nel nome dì Dio e dell’Italia.
Nel nome di tutti i martiri della santa causa italiana, caduti sotto i colpi della tirannide. straniera e domestica.
Pei doveri che mi legano alla terra ove Dio m’ha posto, e ai fratelli che Dio m’ha dati -per l’amore, innato in ogni uomo, ai luoghi ove nacque mia madre e dove vivranno i miei figli – per l’odio innato in ogni uomo, al male, all’ingiustizia, all’usurpazione, all’arbitrio – pel rossore ch’io sento in faccia ai cittadini dell’altre nazioni, del non aver nome né diritti di cittadino, né bandiera di nazione, né patria – pel fremito dell’anima mia creata alla libertà, impotente ad esercitarla, creata all’attività nel bene e impotente a farlo nel silenzio e nell’isolamento della servitù – per la memoria dell’antica potenza – per la coscienza della presente abbiezione – per le lagrime delle madri italiane – pei figli morti sul palco, nelle prigioni, in esilio – per la miseria dei milioni.
Io N.N.
Credente nella missione commessa da Dio all’Italia, e nel dovere che ogni uomo nato Italiano ha di contribuire al suo adempimento;
Convinto che dove Dio ha voluto che fosse nazione, esistono le forze necessarie a crearla – che il Popolo è depositario di quelle forze; – che nel dirigerle pel Popolo e col Popolo sta il segreto della vittoria;
Convinto che la Virtù sta nell’azione e nel sacrificio – che la potenza sta nell’unione e nella coscienza della volontà;
Do il mio nome alla Giovine Italia, associazione d’uomini credenti nella stessa fede, e giuro:
Di consacrarmi tutto e per sempre a costituire con essi l’Italia in Nazione, Una, Indipendente, Libera, Repubblicana;
Di promuovere con tutti i mezzi, di parola, di scritto, d’azione, l’educazione de’ miei fratelli all’intento della Giovine Italia, all’associazione che solo può rendere la conquista durevole;
Di non appartenere da questo giorno in poi ad altre associazioni;
Di uniformarmi alle istruzioni che mi verranno trasmesse, nello spirito della Giovine Italia, da chi rappresenta con me l’unione de’ miei fratelli, e di conservarne, anche a prezzo della vita, inviolati i segreti;
Di soccorrere coll’opera e col consiglio a’ miei fratelli nell’associazione.
ORA E SEMPRE,
Così giuro, invocando sulla mia testa l’ira di Dio, l’abbominio degli uomini e l’infamia dello spergiuro, s’io tradissi in tutto o in parte il mio giuramento.
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