/**/ Associazione Culturale e Sportiva "Giuseppe Garibaldi": I moti carbonari 1820/1840

Visualizzazioni totali

mercoledì 1 febbraio 2012

I moti carbonari 1820/1840


La Restaurazione accese molti focolai di rivolta in vari paesi europei; le notizie di queste insurrezioni accendono gli animi di chi in Italia sogna di liberarsi almeno del giogo straniero.
 La Carboneria era nata nel Regno di Napoli durante il regno di Gioacchino Murat (fra il 1807 ed il 1812) probabilmente come scisma interno alla massoneria.Della carboneria facevano parte militari dell'esercito, ma sopratutto borghesi.Compito della carboneria, i cui membri si chiamavano tra loro cugini e si servivano di un complicato rituale, era quello di opporsi ai governi assoluti e di tendere alla concessione di uno statuto.In seguito sotto la spinta politica, fra gli scopi della Carboneria trovò posto l'esigenza repubblicana e un vago programma sociale tendente alla legge agraria.Nel 1820 Nel Regno di Napoli l'insurrezione carbonara scoppia all'improvviso a Nola i primi di luglio guidata dal carbonaro Minichini e dagli ufficiali Morelli e Silvati, diede il via a un vasto movimento, capeggiato dal generale Guglielmo Pepe, costrinse Ferdinando I a giurare la Costituzione.Storia d'ItaliaA Palermo, il carbonaro Pietro Colletta  guidò un moto separatista che si propagò in tutta la Sicilia.Nel frattempo, i carbonari lombardi e piemontesi si accordavano per organizzare un'azione comune per ottenere un regime costituzionale, intenzionati a continuare la lotta fino alla cacciata degli Austriaci dalla Lombardia.A Torino nel marzo del 1821, i Piemontesi capeggiati da Santorre Santarosa e appoggiati da Carlo Alberto ottennero una costituzione, condizionata dall'approvazione del Re.Ma La Santa Alleanza reagì inviando truppe austriache, che sedarono le rivolte restaurando il regime di Napoli, e la monarchia assoluta a Torino; Carlo Alberto si ritirò in Toscana, mentre gli insorti vennero processati e condannati tarpando così le ali ai progetti lombardi.Nel 1831 i liberali dei Ducati di Modena con a capo Ciro Menotti  prepararono un'insurrezione, contro Francesco IV;  i moti dilagarono verso Bologna, in tutta la Romagna, nelle Marche ed in Umbria e in breve tempo, nonostante il duca fosse fuggito con Ciro Menotti in catene, gli insorti ebbero la meglio ed il 25 febbraio proclamarono lo Stato delle Province Unite.Anche qui l'Austria intervenne a sostegno del Duca di Mantovache batterono quelle dei liberali e permisero al duca di Mantova di rientrare e di dare vita ad una feroce reazione, la quale costò la vita, oltre che a Ciro Menotti, anche a molti degli insorti.

Nessun commento:

Posta un commento