Indica il movimento italiano che ebbe come risultato l'indipendenza dell'Italia e la costituzione di uno stato unitario. Ebbe la sua origine nella diffusione dei principi liberali e nazionali in tutta Europa, a seguito della Rivoluzione francese, prima sotto forma di movimento segreto (carboneria) con l'organizzazione di una serie di moti (Napoli, 1820; Piemonte, 1821; Modena e Bologna, 1831) con lo scopo di liberarsi dagli invasori e costringere i sovrani a concedere la costituzione. Questi fatti storici trovano la loro radice nei concetti illuministici di fine Settecento, espressi nella cultura italiana da Parini e da Alfieri. La Giovine Italia, costituita da Mazzini, ebbe invece lo scopo di guidare all'insurrezione il popolo intero al fine di conseguire la libertà e l'unità Repubblicana della nazione. Questo movimento contribuì alle insurrezioni di Milano, Venezia e della repubblica romana (1848 - 1849) e costituì il prodromo alle vicende garibaldine. Politicamente la svolta fu operata da Cavour nel 1852 che seppe tessere alleanze internazionali per porre i Savoia a capo del movimento nazionalista e attribuire al Piemonte l'autorità per imbrigliare le forze repubblicane e rivoluzionarie di Mazzini e Garibaldi. Dopo la vittoria della seconda guerra di indipendenza (1859) e i plebisciti per annettere al Piemonte l'Italia centrale (1860), la spedizione garibaldina consentì l'annessione del mezzogiorno e di parte dello stato pontificio. Nel 1861 fu costituito il regno d'Italia guidato da Vittorio Emanuele II. L'annessione del Veneto e di Roma (terza guerra di indipendenza, 1870) completò il processo unitario, anche se gli interventisti considerarono la prima guerra mondiale come la vera conclusione del risorgimento.
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