/**/ Associazione Culturale e Sportiva "Giuseppe Garibaldi": Francia: tra assolutismo e liberismo

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lunedì 24 ottobre 2011

Francia: tra assolutismo e liberismo

A differenza di quanto accadde negli altri paesi europei, la restaurazione dei Borbone in Francia, non avvenne attraverso forze armate, ma lo stesso senato napoleonico chiese a Luigi XVIII di divenire il sovrano del popolo di Parigi, dopo aver giurato sulla costituzione di osservarla e farla osservare.

Ma il sovrano francese, non voleva esser semplicemente sovrano del popolo di Parigi perché chiamato da esso, questo punto, infatti, verrà ribadito con forza da egli stesso nella carta che entrò in vigore perché concessa dal sovrano.Nella carta egli scrisse che diventava re grazie alla provvidenza, e che la stessa carta doveva essere intesa come un rinnovamento a “antiche e venerande istituzioni”.
Ma, contrariamente a ciò che il sovrano scrisse, la camera elettiva che doveva rappresentare il terzo stato, appariva un compromesso tra l’èlite economica francese e la stessa monarchia.
Infatti il suffragio era solo di 100.000, e solo i primi 50 contribuenti potevano aspirare ad essere eletti alla camera. Luigi XVIII non riuscì ad entusiasmare gli animi né dei nostalgici del periodo napoleonico, né dei liberisti, né dei monarchici.Con il timore di un avvento di Napoleone, le elezioni del 1815 dettero la vittoria agli Ultras che erano detti “più realisti del re”.Ma la camera così formatasi fu da lì a poco sciolta a causa del clima vendicativo ed estremamente sanguinoso. Luigi XVIII non ebbe figli, così il suo successore doveva essere Carlo, suo fratello, e dopo egli, suo nipote Carlo di Berry.Carlo di Berry, nel febbraio 1820 fu assassinato da un estremista, al suo assassinio ascese al trono il padre: Carlo XCarlo X votò al parlamento la pena di morte contro i sacrilegi nelle chiese, fece una serie di leggi in favore dei nobili emigrati, e diede privilegi, duramente tolti durante il periodo rivoluzionario, al clero.

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