/**/ Associazione Culturale e Sportiva "Giuseppe Garibaldi": MAURIZIO QUADRIO (1800-1876)

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mercoledì 5 ottobre 2011

MAURIZIO QUADRIO (1800-1876)


Maurizio Quadrio.Maurizio Quadrio nacque a Chiavenna il 6 settembre 1800 dal dottor Carlo Giuseppe e da Angelica Pestalozzi nel palazzo di costei ai piedi della rocca del Paradiso. Fu battezzato il giorno dopo in San Lorenzo. Dal matrimonio dei genitori, avvenuto a Chiavenna il 23 giugno 1794, nacquero altri sei figli. Il padre, gia segretario comunale a Chiuro, si era trasferito nel 1793 a Chiavenna, a fare lo stesso lavoro, non trascurando tuttavia la professione di medico. Nel 1808 Carlo Quadrio tornava con tutta la famiglia a Chiuro. Maurizio lasciava così Chiavenna quando stava acquistando consapevolezza delle cose. Dopo aver frequentato le scuole elementari a Ponte in Valtellina, fu inviato in collegio: prima a Clusone (1810-13), poi a Cividate Camuno con il fratello Bartolomeo (1813-15) e infine a Vimercate per il liceo 1815-17). Proprio in quell'ultimo anno, il 26 luglio, gli moriva il padre, passando sotto la tutela di Matteo Basci, fratello di Rosa, sposata dal padre di Maurizio nel 1815, dopo la morte di Angelica Pestalozzi il 25 aprile 1814, a soli 38 anni. Dopo un paio d'anni di studi da privatista a Chiuro, il Quadrio, di statura bassa e tarchiato, fu ammesso al collegio Ghislieri di Pavia iscrivendosi alla facoltà di giurisprudenza, dove fu allievo di Gian Domenico Romagnosi. Là accostò all’associazione segreta dei «Federati». Le idee di liberta e di patriottismo gli derivavano anche dall’educazione familiare. Il 16 marzo 1821, arruolatosi con dei compagni nel battaglione della Minerva, accorse in Piemonte, dov'erano scoppiati i moti liberali. Fallita quell'impresa, passò a Genova, dove vide per la prima volta Giuseppe Mazzini. Imbarcatosi per la Spagna per sfuggire all'arresto, passò poi in Francia e Svizzera. Si recò in Russia dove rimase come precettore fino al 1833. Si costituì a Piattamala agli inizi del ’34. su di lui pendeva la condanna a morte. Gli fu commutata la pena in sei mesi di carcere. Tornò quindi a Chiuro dove ricoprì l’incarico di assessore dal ’37 al ’42. Nel marzo del '48 il Quadrio, abbraccia la filosofia mazziniana. Passò a Roma, come segretario privato di Mazzini. Conobbe pure Garibaldi. Inizio a collaborate al giornale “L'Italia del popolo”. Caduta la repubblica romana, seguì quindi Mazzini in Svizzera, finché nel 1854 rientrò a Genova dove rimase nascosto per sei anni. Rifiutò di partecipare alla spedizione dei Mille convinto della sua idea repubblicana. Fu direttore dell’ “Unità italiana”, che inizio a pubblicare il 1 aprile 1860, trasferendosi poi a Milano. Affetto da tosse cronica e idropisia, morì il 13 febbraio 1876. è sepolto nel Pincetto di Campo Verano.



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