/**/ Associazione Culturale e Sportiva "Giuseppe Garibaldi": LAURETTA CIPRIANI

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venerdì 21 ottobre 2011

LAURETTA CIPRIANI


Nata a Trinidad nel 1795, Lauretta Cipriani ha avuto una vita lunga ed avventurosa che viene ricostruita in modo dettagliato nel volume di Caterina Del Vivo intitolato La moglie creola di Giuseppe Montanelli. Storia di Lauretta Cipriani Parra. Dopo il matrimonio combinato con un nobile pisano, molto più grande di lei, da cui avrà quattro figli (due maschi e due femmine, di cui uno morirà nel 1848 nella battaglia di Curtatone), si innamora di un patriota greco e progetta di seguirlo nella sua patria, per combattere insieme a lui, in nome di un comune ideale di libertà. La rinuncia, nel 1821, ad imbarcarsi per la Grecia con il suo amante, rinuncia probabilmente dovuta al desiderio di non lasciare i figli, ancora piccoli, la porta ad un riavvicinamento, almeno dal punto di vista formale e delle convenzioni sociali, con il marito, che, tuttavia, muore l’anno dopo. A questo morte segue un lungo contenzioso tra la Parra e i parenti del marito per l’affidamento dei figli e per le scelte relative alla loro educazione.Nel 1831 Lauretta Parra va in esilio a Parigi, dove vive probabilmente una breve storia d’amore con il patriota napoletano Alessandro Poerio. Rientrata in Italia nel 1837, diventa a Pisa l’animatrice di un frequentato salotto. In questo contesto si innamora del patriota Giuseppe Montanelli, amico del figlio e più giovane di lei, di diciotto anni, che sposerà nel 1848 e con cui l’anno successivo andrà in esilio, per poi rientrare in Italia nel periodo dell’annessione della Toscana al regno d’Italia. Lauretta Parra morirà nel 1869 a Fucecchio, nella casa che aveva ereditato da Montanelli, morto sette anni prima di lei. Ammirata per il suo coraggio e la sua cultura, ma anche criticata per i suoi comportamenti e per aver “influenzato” le idee e gli orientamenti politici del secondo marito, la Parra si dimostra una figura interessante, una figura che l’autrice della sua biografia ha giustamente definito byroniana per la ricerca nel corso della sua esistenza di una libertà, non solo politica, ma anche personale

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