Patriota, giurista ed uomo politico.
Nato a Brescia nel 1826, passò all'Oriente Eterno a Maderno nel 1903.Nel 1848, quando era studente di Giurisprudenza all'Università di Pavia, partecipò volontario alle rivolte popolari antiaustriache in Lombardia. Si dedicò anche al giornalismo, collaborando al giornale Il Crepuscolo con vari saggi di economia politica.Nel 1859 combattè nei Cacciatori delle Alpi ed organizzò l'insurrezione bresciana delle dieci giornate contro gli austriaci: fu lui a redigere il proclama ai concittadini e ad andare incontro a Garibaldi all'entrata in città.Venne eletto deputato al primo Parlamento istituito con l'annessione della Lombardia al Piemonte.Fu Presidente del Consiglio dal 1901 al 1903 e pose le basi del cosiddetto "decennio giolittiano". Da Ministro della Giustizia legò il suo nome al codice penale (varato nel 1889), di ispirazione liberale, che abolì la pena di morte ed introdusse il riconoscimento di alcune forme di sciopero.G. ZANARDELLI (1826-1903) ...«legò il suo nome al codice penale, di ispirazione liberale, che abolì la pena di morte ed introdusse il riconoscimento di alcune forme di sciopero".Un curioso aneddoto vuole che Zanardelli, sul cui conto circolavano con sempre maggiore insistenza voci sulla suapresunta appartenenza alla Libera Muratoria, un giorno si presentasse alla Camera indossando il grembiule massonico sotto il soprabito. Toltosi il soprabito disse agli sbigottiti astanti: "Oh, scusate, ma sto venendo da un'altra riunione."In Massoneria fu iniziato il 29 febbraio 1860 e fu poi affiliato alla Loggia Propaganda Massonica. Nel Rito Scozzese Antico ed Accettato raggiunse il 33' grado.
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