Terenzio Mamiani della Rovere fu un uomo politico e uno scrittore. Nacque a Pesaro nel 1799 e morì a Roma nel 1885. Prese parte ai moti del 1831 in Emilia e fu arrestato dagli austriaci fuggendo a Parigi. Deputato dell’Assemblea Costituente a Roma, si schierò contro la Repubblica.Eletto nel Parlamento Subalpino con la maggioranza cavouriana, fu ministro dell’Istruzione del gabinetto Cavour e ricoprì vari incarichi diplomatici.Di ingegno precoce e versatile, nel 1826 si trasferì a Firenze dove fece amicizia con Leopardi, con Tommaseo, con Niccolini, con Capponi. Due anni dopo, alla morte del padre tornò a Pesaro dove contribuì a preparare la rivoluzione del 1831, nel corso della quale fu eletto deputato e segretario dell’Assemblea Nazionale e in seguito nominato ministro dell’Interno. Messo sotto arresto dagli austriaci, venne rinchiuso per quattro mesi nelle carceri di Venezia.Tornato in libertà, ma condannato dalle autorità pontificie, si rifugiò a Parigi, dove rimase fino al 1847. In un primo momento vicino a Mazzini, se ne distaccò e fu anzi tra gli iniziatori del movimento moderato con l’opuscolo “Nostro parere contro le cose italiane”. Nel 1847 gli fu permesso di ritornare a Roma e nel maggio del 1848 fu nominato ministro dell’Interno nel Gabinetto del cardinale L. Ciacchi, dove rappresentò l’elemento liberale, ma si dimise quando venne a mancargli la fiducia di Pio IX.Dopo un breve viaggio a Torino, dove insieme a Gioberti promosse l’associazione della Confederazione italiana, in seguito all’omicidio di Pellegrino Rossi tornò a Roma, fu ministro degli Esteri nel gabinetto Muzzarelli e dopo la fuga di Pio IX per Gaeta e la vittoria del partito democratico, si dimise.Nel 1849 fu eletto deputato per l’Assemblea costituente, si pronunciò contro la Repubblica e quando quest’ultima fu proclamata si dimise e si ritirò a vita privata. Dopo la restaurazione pontificia fu esule prima a Marsiglia, poi a Genova. Eletto deputato al parlamento subalpino, entrò a far parte della maggioranza cavouriana. Nel 1857 gli fu data la cattedra di Filosofia della storia presso l’Università di Torino. Nel nuovo gabinetto Cavour, Mamiani fu ministro dell’Istruzione. Passò poi alla diplomazia e fu ad Atene e a Berna. Dal 1875 fu socio nazionale dei Lincei.
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