FANTINA - Gli abitanti della vallata di Fantina dove, il 3 settembre del 1862 all'indomani dei fatti d'Aspromonte, furono fucilati dal Regio esercito italiano sette garibaldini, hanno commemorato ieri nel X anniversario della morte, Bettino Craxi che da presidente del consiglio aveva reso omaggio ai Martiri di Fantina visitando assieme alla figlia Stefania i luoghi dell'eccidio, il 24 novembre del 1984. La commemorazione è stata voluta dal presidente della locale associazione Garibaldina, prof. Giuseppe Furnari. «Craxi – ha ricordato il prof. Furnari – da capo del Governo italiano, rendendo visita ai luoghi della fucilazione e al sagrato della chiesa dove la pietà degli abitanti del luogo fece sì che fosse data sepoltura ai sette giovani, riconobbe a nome dello Stato unitario, dopo oltre 120 anni dai fatti, il sacrificio dei sette giovani che si immolarono per l'ideale dell'Unità d'Italia e di Roma Capitale». I sette martiri, che facevano parte delle retrovie, furono fucilati dall'esercito italiano che aveva già fermato sull'Aspromonte Giuseppe Garibaldi per impedirgli di liberare Roma dal dominio pontificio. L'episodio risorgimentale era stato occultato per anni e rivalutato solo dagli storici locali, come il prof. Angelo Sofia, lo storiografo che ha scritto numerosi saggi sul Risorgimento italiano. Solo la visita dell'allora presidente del Consiglio aveva consentito di far conoscere al resto della Nazione l'oscuro episodio. Il prof. Giuseppe Furnari che per l'occasione ha fatto realizzare dei poster che ricordano l'evento, ha detto che si è voluto commemorare «lo statista, studioso del Risorgimento e appassionato cultore dell'epopea garibaldina». La visita di Craxi ebbe un significato istituzionale che ancora oggi gli abitanti di Fantina ricordano con orgoglio la visita ai luoghi dell'eccidio, alla lapide che ricorda i nomi dei garibaldini fucilati e all'olmo all'ombra del quale fu organizzata l'esecuzione col plotone comandato dal maggiore De Villata. L'episodio infiammò i dibattiti parlamentari post unitari e fu causa di duelli tra ufficiali e giornalisti che accusarono l'esercito sabaudo di viltà. I Martiri di Fantina hanno ricevuto nel settembre scorso, in occasione delle celebrazioni per il 147° anniversario, l'omaggio del vicepresidente del Senato Domenico Nania e della pronipote di Giuseppe Garibaldi, Anita.
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