Chirurgo, patriota, uomo politico (Milano 1812-Roma 1886). Amico del Mazzini e più del Cattaneo, fu tra coloro che prepararono le Cinque giornate di Milano, e allora e in seguito fu organizzatore indefesso dell'assistenza ai feriti in quasi tutte le più importanti spedizioni militari delle guerre d'indipendenza. Partecipò alla difesa della Repubblica romana del 1849 e si trasferì poi a Genova. Pur restando fedele ai suoi principi repubblicani, nel 1859 dichiarò con i suoi amici esuli di dare leale appoggio al governo piemontese, e fu medico divisionale. Nel 1860 seguì Garibaldi a Palermo e a Napoli; fu ancora con Garibaldi nel 1866 nella campagna del Trentino. Eletto deputato alla VII legislatura, capeggiò l'estrema sinistra e il partito radicale; fu promotore dell'inchiesta parlamentare sulle condizioni dei lavoratori della terra in Italia, sostenne l'abolizione della tassa sul macinato, fu fautore del suffragio universale e si occupò di questioni di istruzione e di igiene pubblica. Fu anche scrittore efficace, come si vede dai suoi numerosi opuscoli, dai discorsi politici, dai lavori professionali e tecnici. I suoi scritti di argomento politico vennero raccolti e pubblicati in Scritti e discorsi (1890). Favorevole ai governi di sinistra, combatté il trasformismo del Depretis.
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