Uno dei più illustri personaggi della famiglia fu l’eroe risorgimentale Enrico Misley (Modena 1801- Barcellona 1863) grande patriota e mente ideatrice insieme a Ciro Menotti, dei Moti carbonari accaduti a Modena nel 1830/31. Enrico Misley “fu il primo a pensare di poter realizzare il desiderio dei poeti e a concepire un piano politico per ottenere l’indipendenza e l’unità d’Italia…… Il Misley si può considerare il precursore, l’apostolo ed il profeta dell’indipendenza e dell’unità d’Italia ” (così Henri De Latorre, A la libertè, Parigi 1908,). Dopo la rivoluzione francese del luglio 1830 che aveva determinato la fine del regno di Carlo X e, su proposta del Parlamento, l’ascesa al trono di Luigi Filippo D’Orleans, sulla Francia si indirizzarono le speranze dei liberali europei. In Francia si era costituita una Lega cosmopolita di cui faceva parte il Comitato per l’emancipazione italiana centro politico delle strategie rivoluzionarie. L’avvocato Enrico Misley partecipò sulle barricate al luglio francese e promosse all’interno della Lega la causa italiana mantenendo contatti con gli esuli francesi ed inglesi e con il Duca di Modena Francesco IV che inizialmente parve garantire al pari della Francia il non intervento in caso di insurrezione. Negli ultimi giorni del gennaio 1831 il Comitato cosmopolita di Parigi diramava le istruzioni per l'insurrezione che doveva scoppiare contemporaneamente, a Bologna, a Modena e a Parma. Il Misley scriveva al Menotti: "Nella Corsica stanno per essere sbarcati circa cinquanta-sessantamila fucili e la legione italiana. Due navi da guerra francesi sono dirette nelle acque di Livorno dove sbarcherà il Comitato direttore della italiana rivoluzione..” Ma i preparativi a lungo studiati furono inutili e nella notte del 3 febbraio 1831 la rivolta capeggiata da Ciro Menotti fu stroncata sul nascere dalle truppe del Duca. Dopo sarà la volta della Giovine Italia di Giuseppe Mazzini. La bibliografia sull’argomento è ricchissima e contempla anche tutti i testi scolastici. In considerazione dell’importanza storica del personaggio, il comune di Modena lo ha celebrato intitolando al Misley una via centrale della città, traversa di Corso Ciro Menotti. Per giungere a tempi più moderni diversi membri della famiglia hanno proseguito l’impegno politico e sono stati sindaci del Comune di Marano sul Panaro dedicandosi con passione e rettitudine all’amministrazione della cosa pubblica. Da Pio Misley uno dei primi sindaci dopo l’unità d’Italia, a Silvio Misley sindaco dal 1887 al 1889 ad Antonio Misley nel 1936.
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