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domenica 20 dicembre 2009
La guerra di Crimea
(1854-1856). Conflitto tra la Russia e una coalizione composta da Turchia, Francia, Gran Bretagna e Regno di Sardegna determinato dalla lotta per il controllo della penisola balcanica e del Mediterraneo (questione d'Oriente). Pretesto ne fu la contesa tra Napoleone III e lo zar Nicola I per il possesso dei luoghi santi. Inoltre il rifiuto della Sublime porta di riconoscere il protettorato russo sui principati moldo-valacchi di religione ortodossa e la conseguente distruzione di una flotta turca a Sinope (1853) spinsero l'alleanza franco-inglese a intervenire a fianco della Turchia. Le truppe, al comando del francese Saint-Arnaud e del britannico lord Raglan, sbarcarono in Crimea nel settembre 1854, vinsero una prima battaglia ad Alma e cinsero d'assedio Sebastopoli. Nel frattempo Cavour aveva spinto Vittorio Emanuele II ad aderire alla coalizione antirussa (1855), nel tentativo d'inserire il Piemonte nel concerto delle potenze europee. I bersaglieri sardi si distinsero sulla Cernaia, mentre a Balaklava e a Inkermann si batterono i franco-inglesi. Nel settembre 1855, con la caduta di Sebastopoli, Alessandro II, succeduto a Nicola I, fu costretto al congresso di Parigi (1856), di cui il Regno di Sardegna approfittò per sollevare, sia pure solo simbolicamente, la questione della nazionalità italiana.
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