Pellegrino Rossi nacque a Carrara nella casa d’angolo fra le vie Santa Maria e Rossi nel 1787, morì a Roma nel 1848.
Questo personaggio fu un pilastro fondamentale nella storia del risorgimento carrarese.
Gli venne riconosciuta una lapide nel luogo esatto della sua nascita, la quale riportava le seguenti parole:
"QUI VENNE ALLA LUCE PELLEGRINO ROSSI, SCRISSE SAPIENTEMENTE DI LEGGE E DI ECONOMIA POLITICA; GRANDE CITTADINO E UOMO DI STATO VITTIMA DEI REI PARTITI DA MANO IGNOTA. ESTINTO IN ROMA L’ANNO 1848".
Pellegrino fu detto l’uomo delle tre patrie: L’Italia in cui nacque, studiò e morì, la Svizzera dove contribuì alla elaborazione del nuovo patto federale e la Francia che lo accolse a Parigi come docente prima del "Collége de France" e poi della Borbona.
Rossi era un toscano della Lunigiana, ma solo all’anagrafe. Come mentalità e formazione apparteneva ancora a quegli uomini privi di cittadinanza che l’Italia del Settecento forniva abbondantemente e che, non trovando impiego per i loro talenti, andarono a impiegarli all’estero.
Il governo francese di Luigi Filippo lo chiamò alla Sorbona, lo fece Senatore, e membro della sua prestigiosa Accademia, fu anche commissario di Murat al tempo del suo infelice tentativo di unificare l’Italia sotto il suo scettro.Tutti questi titoli non li doveva soltanto all’abbondante cultura e alla lucidissima intelligenza, ma anche al fiuto politico e al tatto diplomatico.
Proprio grazie a queste sue doti il Ministro di Luigi Filippo finì per uno dei più complessi problemi del momento: l’opinione pubblica francese si trovava in rivolta contro i gesuiti, i quali non avevano mai smesso di interferire nelle questioni di Stato, e ne reclameva la cacciata.
Luigi Filippo quindi non poteva che persuadere il Papa a richiamare di sua volontà i gesuiti dalla Francia. Questa missione venne affidata a Pellegrino Rossi in qulità di inviato speciale a Roma.
Rossi sopportò maldicenze e sgarbi, e invece di controbattere i suoi avversari, mirò a disarmarli.
Oltre a quest’impresa, Rossi, istituì un Programma di Riforme Liberali che, tuttavia, non decollò mai. Obiettivi del suo programma erano l’abolizione dei privilegi feudali, la soppressione delle esenzioni fiscali, la separazione tra il potere ecclesiastico e quello civile. Le sue proposte erano troppo liberali per la Curia, eccessivamente egualitarie per i conservatori, non sufficientemente democratiche per i rivoluzionari. Perciò Pellegrino Rossi si rese inviso alle forze opposte che si sarebbero fronteggiate con le armi da lì a poco.
Pellegrino Rossi condusse i suoi ultimi anni di vita a Roma, dove spirò nel 1848.
La provincia di Massa gli ha dedicato il liceo classico, mentre la Facoltà di Diritto di Bologna gli ha innalzato, nel 1862, un monumento nell’Università degli Studi.Infine: Il Municipio di Carrara nel 1876 ha innalzato nella Piazza D’Arme cittadina una statua in suo onore opera di Pietro Tenerani ( suo concittadino e amico ).
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