Spèri Tito patriota italiano (Brescia 1825 - Belfiore, Mantova, 1853). Nato da modesta famiglia, entrò nel 1846 nel seminario di Brescia, ma ne uscì l'anno dopo per frequentare il liceo di Lodi. Accorso a Milano nel marzo 1848 per partecipare all'insurrezione contro gli Austriaci, prese poi parte alla campagna del 1848 in un corpo di volontari combattendo a Governolo. Tornato a Brescia dopo l'armistizio Salasco, fu membro del comitato clandestino filosabaudo, che mantenne rapporti con il governo piemontese e con gli esuli del Lombardo-Veneto riparati a Torino per preparare l'azione dei patrioti bresciani nell'eventualità di una ripresa delle ostilità contro l'Austria. Iniziatesi le Dieci giornate di Brescia (23 marzo - 1º aprile 1849), fu uno dei principali animatori della resistenza popolare, comandando il 26 la difesa di Porta Torrelunga e capeggiando il 28 una sortita su Sant'Eufemia. Costretto a recarsi in esilio dopo la caduta di Brescia (a Lugano e poi a Torino), si accostò alle posizioni di Mazzini e, tornato nella sua città natale in seguito ad amnistia all'inizio del 1850, fu l'anima del comitato segreto bresciano che era in rapporti con il centro mantovano di E. Tazzoli. Arrestato il 18 giugno 1852 e portato a Mantova il 28, tenne in carcere un comportamento esemplare. Condannato a morte il 28 febbraio 1853, fu impiccato il 3 marzo sugli spalti di Belfiore.
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