/**/ Associazione Culturale e Sportiva "Giuseppe Garibaldi": Anita a Teano, Giuseppe a Vairano

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martedì 19 ottobre 2010

Anita a Teano, Giuseppe a Vairano


Il 25 ottobre, lunedì, Giuseppe Garibaldi jr «porterà i suoi saluti» a Vairano Patenora, provincia di Caserta, «luogo dello storico incontro» tra Giuseppe Garibaldi (il Generale) e il re Vittorio Emanuele II. La cerimonia, annuncia il Comune sul suo sito, è prevista per le 9.30. Sei ore e mezzo più tardi, alle 16, Anita Garibaldi jr, altra pronipote del generale, scoprirà «una lapide commemorativa dello storico incontro». A comunicarlo, anche in questo caso, è il sito del Comune. Solo che non è quello di Vairano, ma quello di Teano. E finisce così che, in nome delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, si dividano (anche) i Garibaldi. Testimonial, consapevoli o meno, dell’ultima disfida tra Teano e Vairano, combattuta questa volta a colpi di manifestazioni: due, negli stessi giorni, ad appena tredici chilometri di distanza. Quanto basta per far protestare anche i più tradizionalisti: «Così si sprecano soldi». La questione va avanti, irrisolta, ormai da oltre un secolo, fra pareri discordanti, revisioni storiche, documenti più o meno attendibili. E il dibattito su dove sia realmente avvenuto lo storico incontro del 26 ottobre 1860 tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II sembra lontanissimo da qualsiasi soluzione. C’è chi ricorda che è tradizionalmente noto come «l’incontro di Teano» perché avvenne presso il ponte di Caianello, oggi ponte San Nicola, nella frazione Borgonuovo di Teano. E chi invece tira fuori documenti storici per individuare come sede della stretta di mano il bivio di Taverna della Catena, nella vicina Vairano Scalo, frazione del comune di Vairano Patenora. Che non si potesse raggiungere un accordo, del resto, l’Italia se n’era già accorta un secolo fa. Quando, cioè, le celebrazioni del cinquantenario dell’Unità si svolsero solo a Taverna Catena, con tanto di (polemica) assenza dei vicini e cippo commemorativo fatto erigere dallo Stato. La risposta di Teano, ovviamente, non poteva mancare. E così ecco spuntare una colonna a Borgonuovo ( 1960), un monumento equestre (2000) e , attenzione, una lapide commemorativa. Discorso chiuso? Magari. Ché, secondo quelli di Vairano, la lapide è un falso, una contraffazione d’epoca fascista. Lo proverebbe, dicono, la foto della lapide vera, conservata nell’archivio di Guido Di Muccio, studioso di storia locale. La stretta di mano che unì generale e re, insomma, continua a dividere le due cittadine, forse anche perché quell’incontro è argomento buono per finire sui libri di storia e guadagnare notorietà. E così ognuno dei due Comuni ha deciso di (auto)celebrare la sua Unità d’Italia. Con la certezza, manco a dirlo, d’avere come sponsor un Garibaldi originale. Venerdì prossimo inizia Teano, poi toccherà a Vairano. Lì, il 25, ci sarà un convegno su «Unità e disunità d’Italia». Quello sulla «disunità» di Teano e Vairano, invece, stanno ancora provando ad organizzarlo.

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