/**/ Associazione Culturale e Sportiva "Giuseppe Garibaldi": gennaio 2015

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martedì 27 gennaio 2015

Artom Isacco

Asti, 1829 – Roma, 1900
 Diplomatico. Volontario nel 1848, fu collaboratore dal 1850 al 1857 del «Crepuscolo» e dell'«Opinione». Segretario particolare di Cavour (1858-61), fu, insieme a Costantino Nigra, il principale e intelligente esecutore delle direttive dello statista piemontese.Di loro Cavour scrisse: «Collaboratori intimi ed efficaci nel disimpegno dei negozi i più delicati e difficili d'ingegno singolare e precoce, di zelo instancabile, di carattere aureo».Con quelle parole il conte replicava alle accuse del foglio cattolico «Armonia» che lo accusava della «specialissima confidenza» che intratteneva con «un ebreo, applicato al suo gabinetto particolare, nel ministero dell'estero». Nel 1861 Artom fu inviato a Parigi in missione straordinaria al fine di sondare Napoleone III sul problema del Veneto.Svolse poi altri incarichi diplomatici a Parigi e Copenaghen. Segretario generale al ministero degli Esteri (1870), collaborò con Emilio Visconti Venosta fino al 1876, anno nel quale fu nominato senatore.

lunedì 12 gennaio 2015

l terremoto del 1693 e la festa del patrocinio di Santa Rosalia

Correva l’anno 1693 ed esattamente la domenica 11 gennaio. Nelle prime ore del pomeriggio, un violento terremoto con epicentro in Val di Noto distrugge quasi tutta la Sicilia Orientale, danneggiando circa 60 tra città e paesi e provocando quasi 60.000 vittime.La città di Catania venne completamente distrutta e la sua popolazione di 27.000 abitanti contò ben 18.000 morti. Sicuramente è stato il più catastrofico movimento sismico che abbia colpito la Sicilia nei secoli della sua storia. Palermo – secondo quanto ci racconta nel suo diario il canonico Antonino Mongitore – fu presa dallo spavento ma non ebbe alcun danno nè agli edifici e nè alle persone e ciò si attribuì all’intercessione della Santa Vergine Rosalia che proprio qualche anno prima, esattamente nel 1625, aveva liberato la città dalla peste.Le cronache del tempo testimoniano l’accaduto e un certo Padre Stanislao Alberti, gesuita, racconta che molte case pericolanti caddero dopo che tutti gli abitanti le abbandonassero e ciò non può che ritenersi un intervento divino. Per questo avvenimento il Vicerè duca di Osuna si recò a piedi in pellegrinaggio, con numeroso popolo al seguito, alla grotta del Monte Pellegrino in rendimento di grazie. L’Arcivescovo Ferdinando di Bazan celebrò Messa solenne in cattedrale innanzi la cappella delle reliquie e la sera si cantò il vespro solenne con la presenza del Vicerè e del Senato cittadino e di tutti i magistrati civici.Da quell’anno il Senato palermitano istituì la festa del patrocinio in memoria dello scampato terremoto e annualmente si iniziò a celebrare in Cattedrale il triduo solenne che culminasse il giorno dell’anniversario con il Te Deum e la processione delle reliquie. Nel 1693 la festa si celebrò ad un mese dell’avvenimento esattamente l’11 febbraio e la sera della vigilia, dopo il vespro, l’Arcivescovo e il Senato fece voto di celebrare annualmente questa ricorrenza che venne estesa a tutta l’Arcidiocesi.Questa festività si celebrò solennemente almeno fino al 1866 secondo quando ci riporta il diario di Gaspare Palermo che ci descrive le funzioni dei due giorni: “10 (gennaio) La sera l’Eccellentissimo Senato si porta al Duomo ed assiste al Te Deum, alla processione del Venerabile (S.S. Sacramento) nella Chiesa, alla Benedizione ed al Vespro in ringraziamento a S. Rosalia […]. 11 (gennaio) Commemorazione solenne di Santa Rosalia. L’Eccellentissimo Senato si porta al Duomo, assiste alla Messa cantata ed al Panegirico e poi alla Processione delle reliquie della Santa […]. Alle ore 21 (che anticamente corrispondevano alle tre del pomeriggio proprio l’ora in cui avvenne la scossa sismica) si canta il Te Deum in tutte le Chiese Sacramentali, si dà  la benedizione del Divinissimo e suonano le campane tutte della città”.Un’altra festa commemorativa si celebrava con cerimonie analoghe anche il 5 marzo in ricordo del terremoto del 1823. Dopo l’Unità d’Italia, cui seguì la soppressione degli Ordini religiosi e l’abolizione dell’antico Senato, questi anniversari commemorativi caddero in disuso finendo nel dimenticatoio. Oggi non si celebra più in Cattedrale neanche una Messa che ricordi questo evento, mentre in molti paesi dell’Isola in questo giorno si effettuano processioni e funzioni commemorative in rendimento di grazie.Noi palermitani, purtroppo, siamo afflitti da memoria corta.

mercoledì 7 gennaio 2015

Domani, 7 gennaio, la festa a Reggio del 218° anniversario del Primo Tricolore

 Domani, mercoledì 7 gennaio 2015, Festa nazionale della Bandiera, si celebrerà a Reggio Emilia la nascita del Primo Tricolore, che vide la luce proprio nella città emiliana il 7 gennaio 1797, quale bandiera della Repubblica Cispadana. Come ogni anno, la ricorrenza coinvolgerà istituzioni e cittadini nel riaffermare, attraverso il vessillo nazionale, i valori della Costituzione, della Repubblica, della Cittadinanza e dell’unità del Paese.Ospite delle celebrazioni, in qualità di rappresentante delle istituzioni nazionali, sarà il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Paolo Gentiloni, mentre il regista e sceneggiatore Giorgio Diritti terrà una Lectio magistralis.Ai tre principali momenti delle celebrazioni – l’Alzabandiera e gli onori militari in piazza Prampolini, l’incontro con gli studenti in Sala del Tricolore e gli interventi istituzionali al teatro Ariosto – parteciperanno inoltre il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, il presidente della Provincia Gianmaria Manghi, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.Le celebrazioni istituzionali inizieranno alle ore 10.30 in piazza Prampolini, con la cerimonia alla presenza del ministro Gentiloni e delle autorità civili e militari: Onori militari, Alzabandiera ed esecuzione dell’Inno nazionale. Parteciperanno un reparto della storica Guardia civica e i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma e saranno presenti i gonfaloni della Città di Reggio, della Provincia e della Regione; della Bandiera del Reggimento artiglieria contraerei Ravenna; del Medagliere dell’Istituto del Nastro Azzurro, dei Medaglieri e Labari delle Associazioni combattentistiche e d’Arma.Alla cerimonia, alla quale sarà presente il comandante regionale dell’Esercito, generale di divisione Antonio Li Gobbi, parteciperà un reparto di formazione interforze. Il reparto sarà composto, oltre che dal comandante di compagnia del 2° reggimento Genio pontieri di Piacenza, dal 2° reggimento Genio Pontieri, dalla Marina militare del comando marittimo nord di La Spezia, dall’Aeronautica militare della 1^ brigata aerea operazioni speciali di Cervia, dalla Guardia di Finanza del comando provinciale di Reggio Emilia. La fanfara della Brigata alpina Julia scandirà i diversi momenti della cerimonia.La presenza della Bandiera di Guerra del 2° reggimento Genio pontieri suggellerà la solennità della manifestazione. La bandiera, custodita da ciascuna unità militare, è l’insegna che racchiude e testimonia le tradizioni delle unità e l’essenza dell’amor di patria.La manifestazione proseguirà, alle ore 11, nella storica Sala del Tricolore, con la consegna della Costituzione italiana a delegazioni di studenti (l’accesso alla Sala sarà possibile con tessera-pass rilasciata dal Comune di Reggio Emilia).Alle 11.30, nel teatro Ariosto di piazza della Vittoria, si svolgerà l’incontro del ministro Gentiloni con le autorità civili e militari, i rappresentanti di istituzioni, associazioni e studenti. Qui interverranno il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, il presidente della Provincia Gianmaria Manghi, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. A seguire, l’intervento del ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Paolo Gentiloni. Infine, si terrà la Lectio magistralis di Giorgio Diritti, regista e sceneggiatore, arricchita da materiali multimediali (ingresso a invito).LE INIZIATIVE NELL'AMBITO DELLA FESTA DEL TRICOLORE Sarà un pomeriggio intenso. Nel pomeriggio del 7 gennaio, il programma delle iniziative dedicate al 218° anniversario del Primo Tricolore prevede, alle 15.30, nella Sala del Tricolore, una cerimonia promossa dall’associazione nazionale ‘Comitato Primo Tricolore’, con una Lectio magistralis del Vescovo Massimo Camisasca sul tema “L’educazione al Tricolore”, al quale verrà inoltre consegnato il Primo Tricolore. Seguirà la consegna dei premi “Primo Tricolore” e sarà possibile vedere l’esposizione “Domenica del Corriere: 1915-1918 – Centenario”.Alle 17.30, nell’Aula Magna ‘Pietro Manodori’ dell’Università di Modena e Reggio Emilia (viale Allegri 9), si terrà il convegno ‘Antonio Panizzi, un letterato, un patriota, un reggiano ’, con una Lectio magistralis di Denis Ready, direttore della British Library di Londra. L’iniziativa è promossa da Rotary Club Reggio Emilia e Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, con il patrocinio del Comune di Reggio Emilia.Mercoledì 7 gennaio sarà possibile visitare il Museo del Tricolore, all’interno del palazzo municipale, che effettuerà un’apertura straordinaria dalle ore 12 alle 18.In occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale, commemorato nel corso dell’anno appena trascorso, è stata realizzata la mostra “Dalla guerra alla pace: giornali originali dei paesi belligeranti (1914-1919)”, che viene allestita e inaugurata a Palazzo Casotti (piazza Casotti 1), in occasione delle celebrazioni del Tricolore, mercoledì 7 gennaio alle ore 15. Questi i giorni e gli orari in cui sarà possibile visitare l’esposizione: mercoledì 7 gennaio dalle ore 15 alle 17.30, poi da giovedì 8 fino a domenica 11 gennaio dalle ore 10 alle 13 e nel pomeriggio dalle ore 16 alle 18.30. La mostra è a cura di: Comune di Comune di Reggio Emilia, Unuci di Reggio Emilia, Ingortp, La Squadriglia del Grifo del Museo Francesco Baracca di Lugo di Romagna, Centro di documentazione La Palazza di Budrio di Cotignola. Insomma, una giornata piena di impegni, quindi... buon compleanno Primo Tricolore.