/**/ Associazione Culturale e Sportiva "Giuseppe Garibaldi": l terremoto del 1693 e la festa del patrocinio di Santa Rosalia

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lunedì 12 gennaio 2015

l terremoto del 1693 e la festa del patrocinio di Santa Rosalia

Correva l’anno 1693 ed esattamente la domenica 11 gennaio. Nelle prime ore del pomeriggio, un violento terremoto con epicentro in Val di Noto distrugge quasi tutta la Sicilia Orientale, danneggiando circa 60 tra città e paesi e provocando quasi 60.000 vittime.La città di Catania venne completamente distrutta e la sua popolazione di 27.000 abitanti contò ben 18.000 morti. Sicuramente è stato il più catastrofico movimento sismico che abbia colpito la Sicilia nei secoli della sua storia. Palermo – secondo quanto ci racconta nel suo diario il canonico Antonino Mongitore – fu presa dallo spavento ma non ebbe alcun danno nè agli edifici e nè alle persone e ciò si attribuì all’intercessione della Santa Vergine Rosalia che proprio qualche anno prima, esattamente nel 1625, aveva liberato la città dalla peste.Le cronache del tempo testimoniano l’accaduto e un certo Padre Stanislao Alberti, gesuita, racconta che molte case pericolanti caddero dopo che tutti gli abitanti le abbandonassero e ciò non può che ritenersi un intervento divino. Per questo avvenimento il Vicerè duca di Osuna si recò a piedi in pellegrinaggio, con numeroso popolo al seguito, alla grotta del Monte Pellegrino in rendimento di grazie. L’Arcivescovo Ferdinando di Bazan celebrò Messa solenne in cattedrale innanzi la cappella delle reliquie e la sera si cantò il vespro solenne con la presenza del Vicerè e del Senato cittadino e di tutti i magistrati civici.Da quell’anno il Senato palermitano istituì la festa del patrocinio in memoria dello scampato terremoto e annualmente si iniziò a celebrare in Cattedrale il triduo solenne che culminasse il giorno dell’anniversario con il Te Deum e la processione delle reliquie. Nel 1693 la festa si celebrò ad un mese dell’avvenimento esattamente l’11 febbraio e la sera della vigilia, dopo il vespro, l’Arcivescovo e il Senato fece voto di celebrare annualmente questa ricorrenza che venne estesa a tutta l’Arcidiocesi.Questa festività si celebrò solennemente almeno fino al 1866 secondo quando ci riporta il diario di Gaspare Palermo che ci descrive le funzioni dei due giorni: “10 (gennaio) La sera l’Eccellentissimo Senato si porta al Duomo ed assiste al Te Deum, alla processione del Venerabile (S.S. Sacramento) nella Chiesa, alla Benedizione ed al Vespro in ringraziamento a S. Rosalia […]. 11 (gennaio) Commemorazione solenne di Santa Rosalia. L’Eccellentissimo Senato si porta al Duomo, assiste alla Messa cantata ed al Panegirico e poi alla Processione delle reliquie della Santa […]. Alle ore 21 (che anticamente corrispondevano alle tre del pomeriggio proprio l’ora in cui avvenne la scossa sismica) si canta il Te Deum in tutte le Chiese Sacramentali, si dà  la benedizione del Divinissimo e suonano le campane tutte della città”.Un’altra festa commemorativa si celebrava con cerimonie analoghe anche il 5 marzo in ricordo del terremoto del 1823. Dopo l’Unità d’Italia, cui seguì la soppressione degli Ordini religiosi e l’abolizione dell’antico Senato, questi anniversari commemorativi caddero in disuso finendo nel dimenticatoio. Oggi non si celebra più in Cattedrale neanche una Messa che ricordi questo evento, mentre in molti paesi dell’Isola in questo giorno si effettuano processioni e funzioni commemorative in rendimento di grazie.Noi palermitani, purtroppo, siamo afflitti da memoria corta.

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