/**/ Associazione Culturale e Sportiva "Giuseppe Garibaldi": Firenze e la libertà dei moderni

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lunedì 1 febbraio 2016

Firenze e la libertà dei moderni


  • Il trasferimento della capitale a Firenze nel 1865 apre una discussione più ampia sul policentrismo italiano. Firenze sta di fronte alla futura e definitiva capitale dell'Italia unita come il modello di una storia nazionale alternativa, gravitante intorno al nucleo dell'esperienza comunale e signorile del Centro-Nord. In questa vera e propria costruzione culturale dello spazio italiano e dei suoi poli di attrazione molto contarono gli autori stranieri, che all'Italia e alla sua storia affidarono una più vasta funzione nel ripensare le basi della civiltà occidentale nel corso del secolo diciannovesimo. Due erano i modelli storici che si contendevano l'interpretazione di Firenze. Da un lato, quello di Sismondi e della celebrazione delle repubbliche italiane del Medioevo; dall'altro, William Roscoe con la sua biografia di Lorenzo de' Medici, in cui libertà politica e sviluppo artistico stavano ancora insieme seppure in un rapporto di forte tensione. Alla fine di questo percorso intellettuale c'è La civiltà del Rinascimento di Jacob Burckhardt, per il quale la libertà e la lotta politica, la vivace vita mercantile sono al servizio della prepotente affermazione dell'individuo moderno, sciolto dai vincoli della religione e delle comuni misure etiche.

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