/**/ Associazione Culturale e Sportiva "Giuseppe Garibaldi"

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lunedì 13 maggio 2013

Emilio Visconti Venosta

Il marchese Emilio Visconti Venosta nasce a Milano il 22 gennaio 1829 da una famiglia dell'antica nobiltà valtellinese. Animato sin da giovane da nobili sentimenti patriottici aderisce al movimento di Giuseppe Mazzini e collabora a "L'Italia del popolo" di Losanna.
Nel 1853 prende parte ai moti delle Cinque Giornate di Milano ma, deluso dagli esiti negativi della rivolta, si allontana dal fondatore della "Giovine Italia" e dai repubblicani per avvicinarsi alle posizioni di moderato liberalismo di Cavour, del quale sposerà una pronipote, Luisa Alfieri di Sotegno, lontana discendente di Vittorio Alfieri. Trasferitosi in Piemonte agli inizi del 1859, Cavour lo nomina commissario governativo a Varese, al fianco di Garibaldi. Nel 1860 è segretario del "Dittatore dell'Emilia", Luigi Carlo Farini. Nello stesso anno Visconti Venosta si reca a Parigi, insieme a Gioacchino Pepoli e per conto di Cavour, per definire con Napoleone III i termini delle annessioni nell'Italia Centrale. L'anno successivo è eletto deputato per la Destra storica nel primo Parlamento italiano, ruolo che conserva fino al 1876, anno della caduta della destra Ministro degli Esteri con il governo Minghetti, stipula con il sovrano francese, nel 1864, la "Convenzione di Settembre" per il trasferimento della capitale da Torino a Firenze in cambio del ritiro delle truppe francesi da Roma a presidio del Papa. Due anni dopo Emilio Visconti Venosta si occupa della cessione del Trentino, da parte dell'Austria. Il 18 marzo 1866 è inviato straordinario e ministro plenipotenziario a Costantinopoli. Ma la questione forse più delicata cui pone mano è quella romana: con la liberazione della città, infatti, sorge il problema delle garanzie da offrire al Papa ed alla Chiesa, che egli risolve brillantemente, anche se solo temporaneamente, con l'approvazione della "Legge delle Guarantigie", nel 1871.

lunedì 6 maggio 2013

Dolfi Giuseppe


Dolfi Giuseppe Firenze, 1818 – ivi, 1869
Patriota. S'iscrisse giovanissimo alla Giovine Italia, amico di Pietro Thouar, di Piero Cironi e di Francesco Domenico Guerrazzi, godette anche di grande ascendente sulle classi popolari fiorentine. Fu uno dei capi dell'opposizione democratica ai Lorena, e, dopo essersi accordato con Ricasoli, ebbe gran parte nella pacifica rivoluzione del 27 aprile 1859. Di professione fornaio, fu capo del Partito d'azione in Firenze; fondò la «Fratellanza artigiana», della quale fu presidente fino alla morte.

mercoledì 24 aprile 2013

Castelli Michelangelo

Castelli Michelangelo Racconigi, 1808 – Recco, 1875

Di famiglia benestante,di idee giacobine, Michelangelo Castelli studia giurisprudenza all'università di Torino dove si laurea nel luglio 1835. Già nell'ottobre dello stesso anno è eletto, a soli 27 anni, sindaco di Racconigi, carica che manterrà fino al 1837. Dal 1847 collabora con il giornale torinese Il Risorgimento, lavorando nella sezione politica a fianco di Cavour, direttore del giornale.
Vicino agli ambienti Risorgimentali, amico e confidente di Cavour, viene eletto per la prima volta Deputato del Regno di Sardegna nella I legislatura, il 26 giugno 1848. Deputato per altre cinque legislature (1849-1859) nel 1852 viene nominato Segretario del Ministero dell'interno, carica che manterrà fino al marzo 1854. Il 29 giugno 1860 viene nominato Senatore del Regno di Sardegna, su relazione di Gabrio Casati. In ambito professionale diventa nel luglio del 1854 Direttore generale degli Archivi generali di Torino.
Muore a Torino il 20 maggio 1875.

martedì 9 aprile 2013

Massarani Tullo


Massarani Tullo Mantova, 1826 – Milano, 1905
Letterato e uomo politico. Cospiratore, esule dal 1848 al 1850 in Francia e in Svizzera, tornato in Lombardia collaborò al «Crepuscolo» di Carlo Tenca e al «Vesta Verde» di Cesare Correnti.
Deputato dal 1860 al 1869, senatore dal 1876, fu buon intenditore d'arte (era stato discepolo di Gerolamo Induno); nel 1878 presiedette la commissione giudicatrice dell'esposizione artistica di Parigi e scrisse il saggio L'arte a Parigi.Fu socio corrispondente dei Lincei (1876). Instancabile lavoratore, scrisse moltissimo (Opere, in 24 voll., 1906-11) con agilità ed eleganza. Ha il merito di aver fatto conoscere Heine agli italiani e di aver divulgato in Italia le opere di scrittori europei poco conosciuti. I suoi studi più convincenti sono forse quelli su Tenca e Correnti.