/**/ Associazione Culturale e Sportiva "Giuseppe Garibaldi"

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lunedì 20 gennaio 2014

Thaon di Revel Genova Giovanni

Famiglia della nobiltà originaria della Nizza marittima e piemontese, che ha dato al Regno di Sardegna e al Regno d'Italia militari e uomini politici. Il ramo dei Thaon si stabilisce nel nizzardo, nel 1500 e da lì in Piemonte.
Il capostipite è Filippo Thaon (1530-1623), capitano delle milizie di Lantosca e Belvedere, che ottenne lettera di nobiltà da Carlo Emanuele I di Savoia il 16 gennaio 1617. Il figlio di Filippo, Pietro Thaon, sposa Camilla Doria Michelotti di Claudio che eredità la signoria di St. André. Carlo Antonio Thaon (1611-1643) come erede della madre diventa il primo signore di St. André. Il figlio, Pietro Thaon (1639-1711) acquista una parte di Revel e ottine che il feudo, unito alla signoria di St. André, sia eretto in contea e diventa il primo Conte di Revel e di St. André (1687). In seguito; signori di Castelnuovo (1790), Marchesi (1796) e Conti di Pralungo (1814).
I Thaon di Revel sono una famiglia con cinque secoli di storia alle spalle. Molti suoi membri si sono adoperati per il bene pubblico, dedicandosi all’interesse nazionale. I Thaon di Revel hanno avuto, negli ultimi tre secoli di vita:
Due Viceré di Sardegna: il marchese Carlo Francesco (1725-1807), il Conte Ignazio Isidoro (1760-1835)
Tre Luogotenenti Generali del Regno: il marchese Carlo Francesco (1725-1807), il conte Ignazio Isidoro (1769-1835) e il marchese Carlo Ippolito (1798-1849)
Cinque Cavalieri del Supremo Ordine della Santissima Annunziata, la massima onorificenza del Regno; mediante il collare della Annunziata si diventa “cugini” del sovrano: il marchese Carlo Francesco (1725-1807), i suoi due figli il marchese Giuseppe Alessandro (1756-1820) e il conte Ignazio Isidoro (1760-1835), il conte Genova Giovanni (1817-1910) e il duca Paolo Camillo (1859-1948)
Due Ministri di Stato: il conte Ignazio Isidoro (1760-1835) e il conte Ottavio (1803-1868)
Due Ministri delle Finanze: il conte Ottavio (1803-1868) e il nipote Paolo Ignazio Maria (1888-1973)
Un Ministro della Guerra: il conte Genova Giovanni (1817-1910)
Un Ministro della Marina: il duca Paolo Camillo (1859-1948)
Cinque Senatori del Regno: il conte Genova Giovanni (1817-1910), il conte Ottavio (1803-1868), il marchese Ignazio (1839-1908), il duca Paolo Camillo (1859-1948) e il conte Paolo Ignazio
Tre Governatori di Torino: il marchese Carlo Francesco (1725-1807) e i suoi due figli, Giuseppe Alessandro (1756-1820) e Ignazio Isidoro (1760-1835)
Un Governatore di Tortona: il marchese Carlo Francesco (1725-1807)
Uno di Sassari: il marchese Giuseppe Alessandro (1756-1820)
Uno di Genova: il conte Ignazio Isidoro (1760-1835)

mercoledì 15 gennaio 2014

Salvagnoli Vincenzo

Corniola (Empoli), 1802 – Pisa, 1861
Uomo politico e giurista. Frequentò il circolo di Vieusseux. Fu uno dei principali esponenti del liberalismo toscano. Fondatore, con Ricasoli e Lambruschini, del periodico «La Patria» (1847), nel 1848 fu eletto deputato al primo Parlamento toscano. Avversario di Ridolfi e sostenitore di Capponi, Salvagnoli lasciò la Toscana con l'avvento al potere del governo democratico di Guerrazzi. Nel 1859 pubblicò l'opuscolo Della indipendenza italiana ed entrò a far parte, come ministro per gli Affari ecclesiastici, del governo provvisorio presieduto da Ricasoli, distinguendosi come uno dei più convinti sostenitori dell'annessione al Piemonte. Nel 1860 fu nominato

martedì 7 gennaio 2014

Scalvini, Giovita

Botticino, Brescia, 1791 - ivi 1843
Letterato. Conobbe, giovanissimo, Ugo Foscolo, con il quale ebbe poi frequenti contatti; fu in relazione con Vincenzo Monti. Redattore e segretario della Biblioteca italiana (1818), fu incarcerato in seguito ai moti del 1821.L'anno dopo andò esule in Svizzera e a Londra; nel 1824 passò a Parigi, quindi, fu ospite dei coniugi Arconati nel castello di Gaesbeek in Belgio; tornò a Brescia nel 1838. I suoi saggi (Dei Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, 1831; Considerazioni morali sull'Ortis, pubblicato postumo negli Scritti, a cura di Nicolò Tommaseo, 1860) lo pongono tra i maggiori critici italiani del primo Ottocento.Tradusse il Faust di Goethe (1835) e lasciò due poemetti incompiuti, L'esule e Ultimo carme, ispirati alla sua vicenda umana e politica (anch'essi pubblicati postumi da Tommaseo negli Scritti).

venerdì 3 gennaio 2014

Rossetti Gabriele

Vasto, 1783 – Londra, 1854
Patriota, poeta e dantista. Prese parte attiva agli avvenimenti del 1820 a Napoli.
Esule a Londra, nell'aprile 1826 sposò Francesca Polidori, figlia di Gaetano, già segretario di Alfieri, e ne ebbe 4 figli, tutti noti nella storia dell'arte e della letteratura inglese, soprattutto Dante Gabriele e Christina.
Professore d'italiano al King's College di Londra, nella sua opera più che le sue composizioni poetiche contano gli studi danteschi: in particolare il Commento analitico alla Divina Commedia (in 6 volumi) e il volume Sullo spirito antipapale che produsse la Riforma, in cui appare l'abbozzo di un'interpretazione esoterica di Dante, poi ampliata nei 6 volumi del Mistero dell'amor platonico.