/**/ Associazione Culturale e Sportiva "Giuseppe Garibaldi": Italia prima e dopo l'Unità

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sabato 31 marzo 2012

Italia prima e dopo l'Unità


La pace e i trattati di Vienna del 1814-15 obbedirono solo in parte, per quel che riguarda l'Italia, a un criterio di Restaurazione. Scomparvero infatti le due antiche Repubbliche di Genova (comprendente la Liguria) e di Venezia (comprendente il Veneto), inglobate rispettivamente nel Regno di Sardegna e nel Lombardo-Veneto austriaco; il Ducato di Parma, Piacenza e Guastalla fu assegnato in godimento personale a Maria Luisa d'Asburgo, moglie di Napoleone, e a lei rimase fino alla sua morte (1847), allorché passò a Carlo Ludovico di Borbone Parma, cui era stato provvisoriamente dato il Ducato di Lucca, a sua volta annesso nel 1847 al Granducato di Toscana.La geografia politica dell'Italia nel 1848 riproduce quella decisa nel Trattato di Vienna, salvo alcuni piccoli mutamenti dinastici riguardanti il Ducato di Parma, che cedette Guastalla al Ducato di Modena, e il Ducato di Massa e Carrara, che nel 1829 era passato sempre al Ducato di Modena.Il nucleo forte del processo di unificazione si compie nel biennio ‘59-'60 con una prima tappa che vede la cessione al Regno sardo della Lombardia austriaca, poi l'insurrezione e la conseguente annessione delle Legazioni Bologna e Emilia, del Granducato di Toscana, del Ducato di Modena, di Parma e Piacenza, e una seconda tappa che vede, prima, la conquista e l'annessione del Regno delle Due Sicilie grazie alla spedizione dei Mille e,inseguito,l'occupazionedapartedell'esercitosardopiemontesedelleMarcheedell'Umbria.Contemporaneamente, in adempimento degli accordi di Plombières, il Piemonte cedeva alla Francia Nizza e la Savoia.Nel 1866 si completò l'espulsione del dominio austriaco dalla penisola italiana in seguito alla terza guerra di indipendenza, che registrò le poco brillanti prestazioni dell'esercito italiano ma la decisiva vittoria dei prussiani suoi alleati che ottennero da Vienna il Veneto, poi ceduto all'Italia.Il 20 settembre 1870 ebbe termine il dominio temporale del papa, che da un decennio si era ormai ridotto solo al Lazio e a Roma, occupata in quella data dalle truppe italiane.

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