/**/ Associazione Culturale e Sportiva "Giuseppe Garibaldi": Il sacrificio della contessa Clotilde di Savoia per l'Unità d'italia.

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giovedì 3 marzo 2011

Il sacrificio della contessa Clotilde di Savoia per l'Unità d'italia.

Sabato 30 aprile, alle ore 16.00, si svolgerà al Santuario di Oropa (Sala Frassati) la conferenza “Il sacrificio della Principessa Clotilde di Savoia per l’Unità d’Italia: Il matrimonio con Gerolamo Bonaparte. L’adesione all’Ordine delle Figlie di Maria dopo la separazione coniugale”, con Vittorio G. Cardinali, giornalista e storico di Casa Savoia, e Roberto Favero, studioso del Risorgimento e biografo di Costantino Nigra. Al termine della conferenza, seguirà la visita agli Appartamenti Reali dei Savoia e al Museo dei Tesori.

La principessa Maria Clotilde di Savoia-Napoleone trascorse gli ultimi 33 anni della sua vita (1878-1911) nel castello sabaudo di Moncalieri, alle porte di Torino. Chiamata la “Santa di Moncalieri” dopo la sua morte avvenuta il 25 giugno 1911, questo appellativo trovò riscontro nelle opere, nella vita e nella storia della Principessa, che, per la sua fama di santità, fu proclamata Serva di Dio nel 1943.
Nata il 2 marzo 1843, figlia primogenita di Vittorio Emanuele II e di Maria Adelaide d’Asburgo, ebbe cura dei suoi fratelli Umberto, Amedeo, Oddone e Maria Pia, ai quali dedicò ogni sua risorsa. Maria Clotilde ha solo 12 anni, quando la madre e la nonna, regina Maria Teresa, muoiono a venti giorni di distanza l’una dall’altra nel mese di gennaio 1855.
A soli quindici anni, il 3 gennaio 1859, sacrifica la sua giovinezza per amore del Padre e per il bene del suo Regno accettando di andare in sposa a Gerolamo Napoleone Bonaparte, cugino dell’imperatore Napoleone III, di 22 anni più anziano di lei, con la fama di libertino, ateo e intemperante. Maria Clotilde fu accolta con tutti gli onori alla Corte di Francia. Giovane sposa, cercò in tutti i modi di corrispondere alle esigenze del suo stato, senza mai dimenticare l’amore di Dio. Molti furono i giudizi positivi su di lei: Gorge Sand la considerò con ammirazione “un angelo” per il suo candore e per il bene nascosto che realizzava. Aveva 19 anni quando mise alla luce Vittorio (1862), nel ’64 nacque Luigi e nel ’66 Maria Letizia. Crollato il Secondo Impero nel 1870, Maria Clotilde di Savoia lasciò per ultima Parigi, solo dopo aver visitato i suoi malati all’ospedale e ascoltato la Messa. Con il marito si trasferisce nel castello di Prangins in Svizzera.
Nel 1878 rientra in Italia con la figlia Maria Letizia e prende dimora, per volontà del fratello re Umberto I, nella turrita residenza di Moncalieri. Qui moltiplica le sue attività e opere di bene secondo il motto: “Amare Dio, amare il mio prossimo, vivere e morire con una vita semplice e ordinaria”. A un secolo esatto dalla sua morte è questa la migliore sintesi delle qualità umane, della ricchezza spirituale, delle virtù cristiane, della formazione culturale di questa indimenticabile Principessa sabauda.

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