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sabato 24 settembre 2011

Commento a Marzo 1821

Commento a Marzo 1821 di Alessandro Manzoni


Nella poesia Marzo 1821 Alessandro Manzoni esprime i suoi sentimenti contrari alla dipendenza degli italiani da popoli stranieri. Il Risorgimento è l'epoca in cui il popolo italiano prende coscienza di poter diventare un unico stato che può riprendersi la sua terra e cacciare oltre i confini tutti gli stranieri che hanno oppresso le genti. Manzoni sottolinea il fatto che tutta l'Italia, da nord a sud, é pronta alla lotta contro chi calpesta il suolo italiano. Ogni italiano vuole la libertà dalla lunga schiavitù degli stranieri ed pronto, per la sua patria, a combattere e persino a morire.
Essere un patriota vuol dire avere l'orgoglio della propria terra, combattere per lei, morire per lei, sacrificare la propria vita per un futuro migliore. Manzoni pensa che si sta avvicinando il giorno del riscatto, della rivincita. Sarà un giorno felice perché gli italiani potranno essere liberi sotto la bandiera tricolore, termineranno le prepotenze degli stranieri e la cultura e la lingua italiana trionferanno. Saranno giorni tristissimi, invece, per coloro che per vigliaccheria e paura non hanno partecipato a questa lotta di liberazione: quando racconteranno ai loro figli la lotta per la patria dovranno dire loro dispiaciuti: “Io non c'ero” suscitando vergogna e disprezzo.
In questa ode che Manzoni pubblica nel 1848 il poeta vuole esortare gli italiani ad essere uniti e a combattere per i loro ideali.
Manzoni aveva già parlato dell'oppressione del popolo italiano nel suo romanzo: “I promessi sposi” ambientato nel ‘600 quando il Nord Italia era invaso dagli Spagnoli. Descrivendo la prepotenza di Don Rodrigo, Manzoni crea un parallelo con l'epoca in cui scrive, l'800, secolo in cui la Lombardia era dominata dall'impero austriaco.
Nella stessa epoca il compositore Giuseppe Verdi musicando l'opera “Il Nabucco ” parla della voglia di libertà degli ebrei oppressi dai Babilonesi.
Nel 1873, Verdi rimase molto impressionato dalla morte del compatriota Alessandro Manzoni, come Verdi, si era impegnato per l'unità di Italia avvenuta pochi anni prima, e condivideva dunque con lui i valori tipici del Risorgimento , di giustizia e libertà. La sua morte gli fornì dunque l'occasione per realizzare la Messa da Requiem.
Il requiem, che Verdi offrì alla città di Milano , fu eseguito in occasione del primo anniversario della morte di Manzoni, il 22 maggio 1874 , nella Chiesa di San Marco sempre a Milano. Il successo fu enorme e la fama della composizione superò presto i confini nazionali.

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