/**/ Associazione Culturale e Sportiva "Giuseppe Garibaldi": La Stenografia in Senato

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venerdì 23 settembre 2011

La Stenografia in Senato

Caprera, 16 dicembre 1877

Desidero che l'utilissima scoperta del professor Michela sia messa in opera.
Giuseppe Garibaldi"
Questa lettera è uno dei tanti riconoscimenti che salutarono il sistema stenografico ideato dal professor Antonio Michela Zucco, messo a punto dopo decenni di studi per trovare soluzioni che superassero l'ostacolo dei modesti mezzi tecnici disponibili nella seconda metà dell'Ottocento.
All'inizio della XIII legislatura del Regno il Presidente del Senato, Sebastiano Tecchio, nominò una Commissione composta dai senatori Errante, Zini e Massarani per valutare l'idoneità del nuovo sistema alla resocontazione dei lavori del Senato, allora affidata a volenterosi stenografi manuali, soprattutto provenienti dalle scarse fila dei giornalisti parlamentari disponibili per tale lavoro. Si intendeva impostare nel miglior modo possibile l'ufficio della resocontazione ufficiale dei lavori parlamentari. Il 30 gennaio 1880 i membri della Commissione presentarono al Presidente una relazione entusiasta e fu decisa l'adozione della macchina da parte del Senato del Regno.
Da allora la macchina Michela (nella foto sopra, la prima versione) è stata la testimone sicura e fedele della vita parlamentare italiana che passava nell'Aula e nelle Commissioni del Senato del Regno prima, della Repubblica poi.Quando cominciò ad operare, nell'infuocato clima parlamentare del periodo compreso tra i governi Cairoli, Depretis, Crispi, registrò le discussioni sull'abolizione della tassa sul macinato, sulla legge speciale per Roma capitale, sulla legge elettorale senza scrutinio di lista, sulla legge relativa al lavoro dei fanciulli, sulla riforma universitaria. Un bel disegno su «l'Illustrazione italiana» dell'11 gennaio 1894 mostra la macchina in azione durante la discussione sulle pensioni civili e militari.E così via, legislatura dopo legislatura, la storia d'Italia è passata sui tasti della Michela: il Regno, la I guerra mondiale, il Fascismo, la II guerra mondiale, la Repubblica, tutte le leggi finora varate.A riprova del rilievo assunto negli anni dal sistema, anche a livello europeo, si osserva che una macchina stenografica Michela è esposta alla mostra permanente "Les grandes heures du Parlement", realizzata a Parigi per iniziativa dell'Assemblée Nationale, nello Château de Versailles.
La macchina Michela è rimasta pressoché invariata per oltre un secolo: dal 1974 è entrata in funzione una versione Vergoni, con lo stesso sistema Michela ma con un concetto di costruzione meccanica innovativo e dal 1982 una successiva versione elettronica, con la quale certamente è stato agevolato il lavoro degli stenografi, che proprio in questi anni ha permesso loro di conseguire ottimi risultati, sia in Senato come nei concorsi nazionali e mondiali.
Utilizzando la macchina Michela, che risponde perfettamente alle esigenze degli oratori, gli stenografi del Senato hanno infatti conseguito ai campionati di stenografia tre titoli mondiali (1983, 1985 e 1995) e, per i 20 anni cui hanno partecipato (1977-1996), tutti i titoli italiani.
Note tecniche
La macchina "Michela" attualmente in uso, pur continuando a basarsi su meccanismi non troppo dissimili da quelli dei primi esemplari, ha adottato via via le più aggiornate tecnologie informatiche, fino a divenire uno dei più veloci meccanismi di inserimento dati oggi esistente.
Attualmente utilizza il medesimo software per la decrittazione delle note stenografiche in uso presso il Congresso degli Stati Uniti, adattato alla lingua italiana dopo lunghi e approfonditi studi, analogamente a quanto avvenuto per le altre principali lingue europee (spagnolo, francese e tedesco). Il programma in questione è dotato di efficacissimi algoritmi di intelligenza artificiale e rappresenta la punta di diamante della tecnologia: viene utilizzato, ad esempio, nel Senato canadese per realizzare anche la sottotitolazione per non udenti del canale televisivo parlamentare.
Oltre che in ambito parlamentare (insieme agli Stati Uniti ed al Canada sono da ricordare il Parlamento federale australiano, il Senato argentino e diversi Parlamenti regionali tedeschi) tale sistema è utilizzato nell'ambito del sistema giudiziario, delle forze militari e delle imprese televisive statunitensi, nonché dal Fondo monetario internazionale e da numerose società di resocontazione e sottotitolazione britanniche.

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