/**/ Associazione Culturale e Sportiva "Giuseppe Garibaldi": Anita Ribeiro

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mercoledì 23 dicembre 2009

Anita Ribeiro




Ana Maria de Jesus Ribeiro, meglio conosciuta come Anita Garibaldi (Morrinhos, Santa Catarina, Brasile, 1821 - Mandriole di Ravenna, Italia, 4 agosto 1849) fu moglie di Giuseppe Garibaldi; è conosciuta universalmente come l' Eroina dei Due Mondi.
Di famiglia modesta, discendente da portoghesi immigrati dalle Azzorre nella provincia di Santa Caterina nel settecento. Il padre Benito faceva il mandriano nei pressi di Lajes, si sposò con Maria Antonia de Jesùs dalla quale ebbe sei figli, di cui tre nati a Coxillas e altri tre a Morrinhos. Morto il padre e i tre fratelli, la madre e le tre figlie si trasferirono a Carniza.
Anita dovette aiutare ben presto nel sostentamento famigliare, tantoché all'età di 14 anni, su consiglio della madre, sposò il 30 agosto 1835 a Laguna Manuel Durante de Aguiar, calzolaio di condizioni agiate, ma di idee monarchiche. Dopo soli tre anni di matrimonio, il marito si arruolò nell'esercito imperiale, lasciando la giovane sposa.
Era il 1839 ed un giovane italiano, Giuseppe Garibaldi, combattente nella rivoluzione riograndense (Guerra dos Farrapos), approda con le navi a Laguna, dove conosce Anita. La ragazza, attratta dall'animo del combattente, se ne innamorò: abile cavallerizza, fu maestra dell'inesperto marinaio che, dal canto suo, la iniziò alla tecnica militare. Cominciò così la loro vita insieme nella lotta alle forze imperialiste.
Nella battaglia di Curitibanos agli inizi del 1840, Anita venne fatta prigioniera, ma il comandante nemico, ammirato dal suo temperamento indomito, si lasciò convincere di concederle la ricerca del cadavere del marito fra i caduti in battaglia; in un attimo di distrazione della vigilanza, afferrò un cavallo e fuggì ricongiungendosi con Garibaldi a Vacaria, nel Rio Grande Do Sul. Il 16 settembre 1840 nacque il loro primo figlio al quale diedero il nome di un patriota italiano, Menotti. Dopo pochi giorni, Anita sfuggì ad un nuovo agguato, infatti gli imperialisti circondarono la casa, ma ella si lanciò a cavallo col neonato in braccio e raggiunse il bosco dove rimase nascosta per 4 giorni finché Garibaldi la ritrovò.
Nel 1841 la situazione militare divenne insostenibile, Garibaldi chiese ed ottenne dal generale Bento Gonçalves di lasciare l'esercito repubblicano: Anita, Giuseppe e Menotti si trasferirono quindi a Montevideo dove rimasero per 7 anni.
Nel 1842 ufficializzarono il loro legame e si sposarono nella parrocchia di San Bernardino.
Nel 1843 nacque Rosita che morì a soli 2 anni.
Nel 1845 nacque Teresita e nel 1847 nacque Ricciotti Garibaldi.
Anita appoggiò sempre le scelte del marito, che nonostante insegnasse storia e matematica, continuò ad avere rapporti con i rifugiati politici italiani fin tanto che costituì la Legione Italiana contro i filo-argentini che contestavano la sovranità dell'Uruguay. Nel 1847 Anita salpò per l'Italia con i figli e raggiunse a Nizza la madre di Garibaldi che li raggiunse alcuni mesi dopo.
Il 9 febbraio 1849 presenziò con il marito alla proclamazione della Repubblica Romana, ma l'invasione franco-austriaca di Roma, dopo la sconfitta al Gianicolo, li costrinse a lasciare la città.
Anita, sofferente ed in avanzato stato di gravidanza, cercò di non far sentire il proprio peso al marito, ma le condizioni peggiorarono quando raggiunsero la Repubblica di San Marino. Braccati dai nemici, venne trasportata in fretta e furia alla fattoria Guiccioli a Ravenna dove spirò il 4 agosto 1849.
Nei dieci anni di esilio di Garibaldi i resti di Anita vennero riesumati per ben 7 volte dai vari contendenti.
Per volontà del marito le sue spoglie nel 1859 vennero trasferite a Nizza; nel 1932 furono deposte sotto il monumento erettole sul Gianicolo, a Roma.

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